La grossa esondazione a Bardonecchia

Ha causato il riversamento di molto fango in città e ci sono 120 sfollati: la regione Piemonte ha chiesto lo stato di emergenza

(VIGILI DEL FUOCO)
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Domenica sera due torrenti sono esondati a Bardonecchia, in provincia di Torino, riversando nelle strade della città una grossa colata di fango che ha provocato estesi danni, le autorità hanno detto che 120 persone sono sfollate e che 5 persone inizialmente disperse sono state rintracciate. Nel tardo pomeriggio di lunedì il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio ha chiesto al governo che dichiari lo stato di emergenza.

Verso le 21 il rio Frejus ha rotto gli argini e invaso improvvisamente il centro della città, che si trova in alta Val di Susa, al confine con la Francia, ed è una popolare meta di villeggiatura. Al momento dell’esondazione non stava piovendo: secondo i primi rilievi, la colata di fango e detriti sarebbe stata causata da un forte nubifragio in alta montagna e avrebbe ingrossato il corso dei torrenti fino ad arrivare a valle nel centro di Bardonecchia. La regione Piemonte ha spiegato che «il rio Frejus, che sul versante italiano prende il nome di Merdovine, ha raccolto questa copiosa quantità di fango e detriti da un affluente e si è ingrossato al punto che nel tratto in cui attraversa Bardonecchia il letto si è alzato di almeno 5-6 metri».

I soccorritori sono al lavoro da domenica sera per ripulire la città dal fango: nel frattempo il comune ha messo a disposizione il palazzetto dello sport per ospitare le persone costrette ad abbandonare le loro case. La zona più colpita dalla piena è la centrale via Einaudi. Ci sono stati danni presso il locale commissariato di polizia e presso l’hotel “La Betulla”, e molte abitazioni sono rimaste senza corrente elettrica. Intanto per precauzione in città è stata interrotta l’erogazione del gas, per permettere di verificare che non ci siano stati danni alle condutture. La frana ha inoltre coinvolto la strada statale 335, tra Beaulard e Bardonecchia, che al momento è inagibile.