Il ministero dell’Economia ha comunicato di aver raggiunto un accordo con il fondo statunitense KKR per l’acquisto di una parte della rete di Tim

(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
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Giovedì il ministero dell’Economia ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con il fondo statunitense KKR, che sta trattando in esclusiva l’acquisto della rete infrastrutturale di Tim, per acquistare una quota fino al 20 per cento di NetCo, la nuova società che includerà tutta l’infrastruttura della rete di Tim. Con questa decisione in sostanza il governo punta ad acquistare almeno una parte della rete di Tim, dopo che negli scorsi mesi aveva provato senza successo ad acquistarla tutta attraverso Cassa Depositi e Prestiti, l’istituto finanziario controllato dal ministero dell’Economia. La rete di Tim per il governo ha una certa rilevanza, perché comprende gran parte dell’insieme di strutture che in Italia permettono di parlare al telefono e di usare la connessione internet.

Dopo aver ricevuto offerte sia da KKR che da Cassa Depositi e Prestiti, a giugno Tim aveva comunicato di aver scelto di continuare le trattative in esclusiva con KKR, la cui offerta era economicamente assai più vantaggiosa: secondo le ricostruzioni dei giornali avrebbe offerto 23 miliardi di euro, contro i 19,3 offerti da Cassa Depositi e Prestiti insieme al fondo australiano Macquarie.

L’accordo raggiunto giovedì tra il ministero e KKR è un “memorandum d’intesa”, ossia un documento che esprime il raggiungimento di un consenso tra due parti pur senza un vincolo contrattuale. Il ministero dell’Economia ha fatto anche sapere che nelle prossime settimane il governo emanerà un DPCM, un decreto del presidente del consiglio dei ministri, per definire il resto dell’operazione.