A Zelensky non stanno bene i negoziati in corso alla riunione NATO di Vilnius

Il presidente ucraino vorrebbe che il suo paese entrasse quanto prima a far parte dell'alleanza, ma Stati Uniti ed Europa sono piuttosto cauti

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lo scorso aprile.
(Ukrainian Presidential Press Office via AP)
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lo scorso aprile. (Ukrainian Presidential Press Office via AP)

Oggi a Vilnius, capitale della Lituania, è cominciata l’annuale riunione della NATO, l’alleanza militare che comprende buona parte dei paesi occidentali, che durerà fino a mercoledì. Alla riunione si discuterà soprattutto di come continuare a sostenere l’Ucraina, paese che non fa parte della NATO ma che dall’inizio dell’invasione russa ha ricevuto ingenti aiuti militari da parte di gran parte dei paesi occidentali. Una delle questioni più importanti riguarda le garanzie di sicurezza che l’Ucraina dovrebbe ricevere dall’Occidente una volta terminata la guerra, per evitare di rimanere sotto la futura minaccia della Russia. Per questo, l’Ucraina vorrebbe entrare nella NATO, ma i paesi dell’Alleanza sono molto più cauti.

Tra i paesi NATO, facendo qualche generalizzazione, Francia e Regno Unito sono più favorevoli a creare un qualche percorso che consenta all’Ucraina di entrare, mentre Stati Uniti e Germania sono molto più scettici. Il presidente statunitense Joe Biden, in particolare, ha detto più volte negli ultimi giorni che l’Ucraina «non è pronta» per entrare nell’alleanza.

Martedì i paesi membri della NATO hanno diffuso un comunicato congiunto in cui hanno detto di essere favorevoli a un futuro ingresso dell’Ucraina nell’alleanza, anche se formalmente non è stato presentato alcun invito (né sono stati indicati i tempi entro cui l’invito potrebbe arrivare). Per molti analisti questo accordo sarebbe soprattutto un compromesso per tranquillizzare il governo ucraino senza però fare promesse vincolanti.

Anche per questo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky martedì mattina ha scritto un tweet estremamente polemico in cui ha accusato i paesi membri della NATO di non fare abbastanza per permettere l’adesione dell’Ucraina all’alleanza, e di discutere fin troppo anche del solo invito.

È inaudito e assurdo che non ci sia un calendario né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina. E che allo stesso tempo si aggiungano strane formulazioni sulle “condizioni” anche solo per invitare l’Ucraina. Sembra che non ci sia alcuna disponibilità né a invitare l’Ucraina alla NATO né a renderla membro dell’alleanza.

La questione dell’adesione dell’Ucraina alla NATO è molto dibattuta all’interno dell’alleanza: si discute soprattutto di cosa comporterebbe mentre è ancora in corso l’invasione russa. L’articolo 5 del trattato fondativo dell’alleanza, quello sulla mutua difesa tra i paesi NATO, dice che tutti gli alleati sono tenuti a soccorrere uno stato membro che sia stato attaccato. In realtà però l’articolo 5 è molto più complesso di così: non implica nessun automatismo e anzi pone tutta una serie di condizioni e cautele, alcune delle quali sono poi specificate e descritte successivamente, nell’articolo 6.

– Leggi anche: Cosa dicono gli articoli 4 e 5 del trattato NATO