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  • Venerdì 23 giugno 2023

Il principale sfidante di Biden alle primarie è un Kennedy complottista e no vax

Robert Kennedy Jr, figlio di Bobby, ha posizioni molto vicine all'ala estrema dei Repubblicani, ma è candidato tra i Democratici

L'annuncio ufficiale della candidatura di Robert F. Kennedy Jr (Photo by Scott Eisen/Getty Images)
L'annuncio ufficiale della candidatura di Robert F. Kennedy Jr (Photo by Scott Eisen/Getty Images)
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Robert Kennedy Jr è figlio di Bobby Kennedy, ucciso nel 1968 mentre era candidato alla presidenza degli Stati Uniti, e nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy, assassinato a Dallas nel 1963. Ha 69 anni ed è l’erede di una delle famiglie politicamente più influenti degli Stati Uniti. È però anche uno dei principali esponenti del movimento antivaccinista statunitense e sostiene da almeno vent’anni varie teorie complottiste e antiscientifiche. Su vari temi ha posizioni spesso convergenti con l’ala più radicale del partito Repubblicano, ma sarà il principale avversario di Joe Biden alle primarie dei Democratici.

La controversa candidatura di Kennedy Jr ha tra gli elettori delle primarie Democratiche un tasso d’approvazione fra il 12 e il 18 per cento. Non sembra avere alcuna possibilità di diventare un reale avversario per Biden, sostenuto con compattezza dal partito nonostante i dubbi di parte dell’elettorato, preoccupato soprattutto dalla sua età avanzata (avrà 81 anni quando si terranno le elezioni l’anno prossimo): le primarie per i presidenti uscenti sono quasi sempre delle formalità, anche per l’assenza di sfidanti di primo piano. Però Kennedy Jr è in grado di attirare parecchie attenzioni, e la sua presenza all’interno del partito è perlomeno anomala.

Robert Kennedy ha studiato legge come il padre e per molti anni è stato uno stimato avvocato specializzato soprattutto in temi ambientali. Dalla metà degli anni Ottanta è diventato una figura di riferimento nelle cause di regolamentazione ambientale, anche con importanti successi. A partire dai primi anni Duemila le sue posizioni sono diventate sempre più radicali e Kennedy Jr ha aderito a varie teorie antiscientifiche. È stato uno dei primi sostenitori dell’infondata teoria della relazione fra vaccini infantili e autismo, ha sostenuto che le prescrizioni di alcune medicine avessero causato l’aumento delle sparatorie di massa, che l’esposizione al wi-fi potesse causare il cancro e che l’inquinamento delle acque fosse alla base del crescente numero di persone che non si riconosce nel proprio sesso biologico.

Robert Kennedy Jr a una manifestazione no vax a Washington (AP Photo/Ted S. Warren, File)

Professa l’idea che esista una cospirazione di scienziati filo-governativi, giornalisti e aziende farmaceutiche per nascondere presunte verità ai cittadini. Ha sposato teorie fantasiose anche sugli omicidi che hanno riguardato la sua famiglia, sostenendo che nell’assassinio dello zio, il presidente John Fitzgerald Kennedy, fosse «evidente» l’implicazione della CIA, principale agenzia di intelligence degli Stati Uniti.

Tutte queste posizioni antiscientifiche e complottiste hanno reso Kennedy Jr uno dei più attivi esponenti ed ispiratori dei movimenti no vax durante la pandemia da coronavirus: ha sostenuto che gli sforzi del governo per imporre regole e vaccinazioni fossero paragonabili a quelli «della Germania di Hitler». Un suo libro del 2021 si basa sulla tesi che Bill Gates e Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) e poi consigliere sanitario del presidente Biden, fossero al vertice di una cospirazione delle grandi case farmaceutiche per trarre benefici economici dai vaccini.

Kennedy è diventato una star internazionale del movimento no vax, è stato ospitato per conferenze e comizi in Europa, anche a Milano. Alcuni social media, fra cui Instagram e YouTube, hanno sospeso i suoi account social o cancellato alcuni sui video perché violavano le regole sulle informazioni sui vaccini e sul virus, proponendo teorie false. Anche la famiglia Kennedy ha preso ufficialmente le distanze. Kerry Kennedy, la sorella, disse in un comunicato: «Voglio bene a Bobby, ma non condivido né sostengo molte sue opinioni su vari argomenti». Alla presentazione della sua candidatura alla presidenza è stata notata l’assenza dei rappresentanti della famiglia impegnati in politica.

Il suo comizio a Milano nel novembre 2021 (AP Photo/Antonio Calanni, File)

Nel dibattito politico americano il commento più frequente sulla candidatura di Robert Kennedy Jr è che abbia «sbagliato partito». Nelle ultime settimane ha partecipato a un incontro in diretta su Twitter organizzato da Elon Musk, che ultimamente si è molto avvicinato al Partito Repubblicano, e ha ricevuto parole di stima da Steve Bannon, il noto ex consigliere di Donald Trump, e da Alex Jones, conduttore radiofonico e fondatore del sito cospirazionista Infowars.

Sui temi dell’immigrazione e del controllo delle armi le sue posizioni sono molto più vicine a quelle dei Repubblicani: è contrario a limitazioni al possesso di armi se non frutto di un consenso di entrambi i partiti e favorevole a una chiusura totale del confine fra Messico e Stati Uniti. Anche in politica internazionale ha opinioni opposte a quelle dell’amministrazione Democratica, ed è contrario al sostegno all’Ucraina, sostenendo che quella attuale sia in realtà una guerra fra Stati Uniti e Russia e riproponendo molti argomenti della propaganda putiniana.

Kennedy Jr rifiuta però di considerarsi “fuori posto” e si definisce un «Democratico tradizionale». Ritiene che sia stato il partito a cambiare natura: «Da quando i Democratici sono a favore della guerra? Da quando vogliono limitare la libertà di espressione? Da quando hanno una fede così cieca nelle industrie farmaceutiche e nei loro prodotti?».

Uno degli slogan principali della sua campagna per le primarie è «I’m a Kennedy Democrat»: spot e sito ufficiale sono pieni di foto del piccolo Robert Jr con il padre Bobby e con lo zio John, nel chiaro intento di sfruttare “l’effetto nostalgia” e il capitale politico che ancora oggi la famiglia Kennedy rappresenta presso l’elettorato progressista. Tutto il progetto si scontra però con le tesi e le posizioni del candidato, che risultano decisamente inaccettabili per gran parte dei Democratici. L’intento di Robert Kennedy Jr è però quello di intercettare il voto di protesta dei progressisti delusi da Biden e il voto indipendente: in molti stati sono autorizzati a votare alle primarie Democratiche tutti gli elettori, anche quelli non registrati come sostenitori del partito. Al momento l’unica altra candidata alle primarie Democratiche è Marianne Williamson, autrice di manuali di auto-aiuto che già partecipò alle primarie del 2020 con scarso successo.