Il governo tedesco contribuirà alla costruzione di una fabbrica di semiconduttori Intel in Germania con 9,9 miliardi di euro

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il CEO di Intel Pat Gelsinger (AP Photo/Markus Schreiber)
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il CEO di Intel Pat Gelsinger (AP Photo/Markus Schreiber)

Lunedì il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il CEO di Intel Pat Gelsinger hanno firmato un accordo a cui lavoravano da tempo per la costruzione di una nuova fabbrica di semiconduttori a Magdeburgo, nell’est della Germania. In base all’accordo, Intel investirà circa 30 miliardi di euro: di questi, 9,9 miliardi saranno sussidi messi a disposizione dal governo tedesco. Intel ha ottenuto anche un tetto massimo al prezzo dell’energia elettrica che userà nella fabbrica.

«Non abbiamo chiesto l’elemosina, abbiamo chiesto competitività», ha detto Gelsinger, la cui azienda sta puntando molto sull’espansione in Europa anche nel contesto di una competizione con altre grandi aziende del settore, come Nvidia, AMD e Samsung. «I costi della manodopera sono aumentati notevolmente, così come i costi dei materiali, quindi all’improvviso l’investimento necessario è stato maggiore di quanto avevamo inizialmente stimato». Inizialmente, il governo tedesco aveva offerto 6,8 miliardi di euro di sussidi, ma l’azienda ne aveva chiesti di più.

I semiconduttori, noti anche come circuiti integrati, sono i materiali alla base della costruzione di microchip e sono quindi componenti fondamentali in moltissimi prodotti, non soltanto di elettronica. Ma da oltre un anno, in parte a causa degli effetti economici della pandemia da coronavirus e in parte a causa della crisi dei commerci globali, in tutto il mondo ce n’è una grave carenza. I paesi europei si sono trovati in particolare difficoltà, perché per l’approvvigionamento dei chip dipendono quasi completamente dall’estero: per questo, a fine aprile le istituzioni europee hanno trovato un accordo per investire 43 miliardi di euro nella produzione di microchip nell’Unione Europea.