L’Ucraina non dice niente a nessuno

Dopo un anno e mezzo di aggiornamenti quotidiani sull'invasione russa, il governo ha deciso di non parlare della propria controffensiva

(Ukrainian Presidential Press Office via AP)
(Ukrainian Presidential Press Office via AP)
Caricamento player

La controffensiva dell’esercito ucraino nei territori invasi e occupati dalla Russia è iniziata da una settimana, ma i suoi contorni sono ancora poco chiari. Sappiamo che l’Ucraina sta attaccando soprattutto nel sud-est del paese, nella regione di Zaporizhzhia, ma anche nella regione orientale di Donetsk e nella periferia di Bakhmut, la città distrutta e poi conquistata dai russi a fine maggio. Fra domenica e lunedì l’esercito ucraino ha annunciato di avere riconquistato sette paesi nella regione di Donetsk e Zaporizhzhia. Le informazioni certe sulla controffensiva finiscono qui.

Ormai da settimane l’Ucraina e il suo esercito hanno ridotto al minimo le loro comunicazioni e imposto quello che hanno definito un “silenzio operativo”: «Le unità ucraine, solitamente abituate a pubblicare sui social network video, foto e messaggi sulle proprie attività, stanno scrupolosamente rispettando un periodo di silenzio imposto dal comando generale», scrive Le Monde. Reuters fa notare che più in generale agli ucraini è stato chiesto di «evitare di diffondere informazioni che possano compromettere le operazioni militari».

Nelle prime fasi della guerra le foto e i video pubblicate dai soldati ucraini dal fronte sono servite sia a documentare la violenza e le atrocità compiute dei russi – in certi casi anche la loro inettitudine, che a volte ha generato anche dei meme – sia a garantire agli ucraini e alle loro ragioni un certo spazio nel dibattito occidentale. In Russia ormai da anni è attiva una censura fortissima, e il dissenso sui social network viene sorvegliato e punito da funzionari che gestiscono la macchina di propaganda del regime di Vladimir Putin. Di conseguenza anche i soldati che combattono al fronte danno pochissimi aggiornamenti sulle proprie attività, temendo che i loro contenuti siano interpretati come una critica all’esercito o al governo.

Ora che i soldati ucraini e i membri più alti in grado dell’esercito hanno smesso di parlare con i giornali, corrispondenti e analisti sono costretti a seguire gli sviluppi della controffensiva ucraina sui canali Telegram dei molti blogger di guerra russi: i cui resoconti vanno presi con le molle, visto che molti di loro sono vicini all’esercito russo e più in generale alla propaganda del governo. «Dato che da Kiev escono così poche informazioni e i resoconti indipendenti dal fronte sono rari, è diventato quasi impossibile capire cosa sta succedendo sul campo», ha fatto notare Reuters in un recente articolo sugli sviluppi della controffensiva ucraina.

Diversi membri del governo ucraino e lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno fatto capire che la sospensione delle comunicazioni è stata imposta per conservare un certo effetto sorpresa nella controffensiva: ormai da settimane gli analisti militari ritengono che l’Ucraina abbia diverse opzioni sui punti del fronte dove concentrare le proprie operazioni, e in una condizione del genere è comprensibile che il governo ucraino voglia far trapelare meno informazioni possibili sui propri spostamenti.

Questo silenzio si è esteso almeno per un periodo anche ai funzionari delle intelligence occidentali, con cui nei mesi scorsi gli ucraini avevano condiviso molte delle proprie strategie per contenere l’invasione russa. A inizio maggio Politico aveva scritto che secondo alcuni funzionari europei il governo ucraino aveva fornito loro pochissime informazioni secretate o dettagli sulla strategia futura, per evitare che l’informazione finisse nelle mani sbagliate. A metà aprile si era scoperto che un riservista dell’aeronautica militare statunitense, Jack Texeira, aveva diffuso online moltissimi documenti riservati, fra cui diversi riguardavano le forze ucraine in campo.

Non è chiaro se questo atteggiamento sia cambiato nel frattempo, e se durerà soltanto nelle fasi iniziali della controffensiva, oppure se l’esercito e il governo ucraino ripenseranno gli approcci di comunicazione tenuti finora.

Lunedì Zelensky ha tenuto un discorso televisivo in cui ha fornito alcuni dettagli sulla controffensiva che non erano ancora stati diffusi, segnalando forse una maggiore apertura e condivisione, da qui in avanti. Fra le altre cose Zelensky ha ammesso che la controffensiva sta incontrando alcune «difficoltà» e che le operazioni sono state ostacolate anche dalla pioggia caduta nei giorni precedenti.