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  • Martedì 13 giugno 2023

L’autrice di “Mangia, prega, ama” ha rimandato l’uscita del suo nuovo romanzo dopo le critiche ricevute per averlo ambientato in Russia

Sui social in molti avevano rimproverato a Elizabeth Gilbert la scelta di pubblicarlo con la guerra in Ucraina in corso

La copertina del romanzo di Elizabeth Gilbert "The Snow Forest" mostrata dal programma Good Morning America su un maxi schermo in Times Square, a New York, il 6 giugno 2023 (GMA)
La copertina del romanzo di Elizabeth Gilbert "The Snow Forest" mostrata dal programma Good Morning America su un maxi schermo in Times Square, a New York, il 6 giugno 2023 (GMA)

La scrittrice americana Elizabeth Gilbert, autrice del bestseller Mangia, prega, ama, ha rimandato a data da destinarsi la pubblicazione del suo nuovo libro The Snow Forest dopo le numerose critiche ricevute online per la scelta di fare uscire un romanzo ambientato in Russia mentre è in corso la guerra in Ucraina. Il 6 giugno Gilbert aveva annunciato l’uscita del libro negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con tanto di svelamento della copertina durante il programma televisivo Good Morning America, ma poi aveva cominciato a ricevere messaggi di biasimo, alcuni dei quali indignati in particolare per il mese di uscita: febbraio 2024, quando saranno passati due anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Lunedì Gilbert ha fatto sapere di aver annullato per il momento l’uscita di The Snow Forest con un video diffuso sui social. «Questo weekend ho ricevuto un’enorme quantità di reazioni da parte dei miei lettori ucraini, che hanno espresso rabbia, dispiacere, delusione e dolore per il fatto che io abbia scelto di pubblicare in questo momento un libro ambientato in Russia, a prescindere dall’argomento», ha raccontato Gilbert: «Non è il momento giusto per fare uscire questo libro. Non voglio dare nessun’altra sofferenza a un gruppo di persone che sta affrontando sofferenze atroci».

Secondo la sinossi diffusa la scorsa settimana, The Snow Forest (che si potrebbe tradurre come “La foresta di neve”) è ambientato nel Novecento in Siberia ed è ispirato alla storia vera di una famiglia che per opporsi al regime sovietico visse in completo isolamento in una foresta per mezzo secolo, senza nemmeno sapere che ci fosse stata la Seconda guerra mondiale, fino a quando non venne scoperta da un gruppo di geologi nel 1978. Nel romanzo Gilbert aveva immaginato che a trovare la famiglia fosse stata una donna e, secondo le sue anticipazioni, aveva aggiunto un elemento di «magia, letteralmente». La casa editrice americana di Gilbert, Riverhead Books, ha detto che per il momento non ci sono progetti di revisione del romanzo.

Gilbert è stata criticata per il libro su Instagram, Twitter e Goodreads, il social network dedicato ai libri e alla lettura di proprietà di Amazon, che permette di scrivere recensioni di un libro e valutarlo con una sola stella su cinque anche prima che venga pubblicato, non appena la pagina dedicata viene creata. Dopo l’annuncio sull’annullamento della pubblicazione, Gilbert ha ricevuto nuove critiche, da persone che ritengono che abbia sbagliato a cambiare i piani per The Snow Forest.

Altre scrittrici invece hanno commentato online la vicenda senza disapprovare la scelta di Gilbert. Roxane Gay, autrice del saggio Fame, ha criticato il modo in cui funziona Goodreads e il fatto che uno scrittore può essere attaccato attraverso un gran numero di valutazioni basse sul sito, spesso coordinata sui social network.

https://twitter.com/rgay/status/1668336078447869952

Rebecca Makkai, autrice del romanzo I grandi sognatori, ha invece scritto una lunga serie di tweet sarcastici contro le critiche ricevute da Gilbert: «Dunque pare che ovunque tu ambienti il tuo romanzo devi sperare che la data di pubblicazione (che di solito è un anno dopo che lo hai consegnato) in quel posto non si stiano facendo cose cattive, altrimenti ne sei complice. Per stare nel sicuro ovviamente non bisogna ambientare nessun libro negli Stati Uniti, o sottintendere che qualcuno negli Stati Uniti abbia un’anima, perché gli Stati Uniti non sono decisamente puri dal punto di vista morale nel mondo. Ricordate Hiroshima? Giusto, dunque non ambientiamo dei libri negli Stati Uniti». Makkai ha anche criticato l’approccio delle generazioni più giovani ai romanzi che contengono elementi di ambiguità morale.

Ultimamente ci sono stati vari altri romanzi ambientati in Russia che sono stati pubblicati o annunciati senza polemiche dall’editoria anglosassone, dove sempre più spesso ci sono discussioni sulla possibilità che un libro o alcune parole che contiene siano giudicati offensivi da alcune persone. Il romanzo The Dissident di Paul Goldberg, che è ambientato a Mosca negli anni Settanta, è uscito la scorsa settimana e ha ottenuto una recensione entusiasta sul Washington Post. A ottobre la casa editrice Other Press pubblicherà in inglese Il mago del Cremlino, il romanzo dello scrittore e intellettuale italiano Giuliano da Empoli che parla degli ultimi 30 anni di storia russa e di una versione romanzata di Vladimir Putin.