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  • Domenica 11 giugno 2023

La grave moria di pesci lungo le coste del Texas

Secondo le autorità locali è legata alle temperature dell'acqua più alte della norma e ad altri fattori che hanno ridotto i livelli di ossigeno

(KHOU 11 via YouTube)
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Nel fine settimana migliaia di pesci sono stati trovati morti lungo la spiaggia di Quintana, nella contea di Brazoria, un centinaio di chilometri a sud di Houston, in Texas. Secondo Bryant Frazier, il direttore del dipartimento della contea che si occupa di parchi, la moria è stata causata da una «tempesta perfetta» di condizioni avverse che hanno ridotto i livelli di ossigeno nell’acqua, facendo soffocare gli animali.

I responsabili del parco in cui si trova la spiaggia di Quintana hanno detto che i pesci morti hanno cominciato a depositarsi a riva venerdì mattina e che sono stati osservati in un tratto di costa lungo quasi 10 chilometri. In questa zona simili morie di pesci erano già state osservate in passato, a causa dell’aumento delle temperature delle acque del mare durante l’estate. Patty Brinkmeyer, dirigente del parco, però ha detto a CNN che questa è «di gran lunga» la più grande quantità di pesci morti che abbia mai visto.

Brinkmeyer sostiene che i pesci trovati morti possano essere «centinaia di migliaia».

La maggior parte erano menhaden (Brevoortia tyrannus), un tipo di pesce marino che vive prevalentemente in varie zone del golfo del Messico e della costa atlantica di Stati Uniti e Canada. Sia secondo Frazier che secondo i responsabili del parco di Quintana la loro morte è dovuta alla carenza di ossigeno, in parte per via delle temperature dell’acqua più alte della norma, e in parte a causa del mare più calmo e del cielo più nuvoloso del solito.

Le autorità del parco hanno spiegato su Facebook che all’aumentare della temperatura diminuisce l’ossigeno disciolto in acqua, e questo è un problema soprattutto nelle acque poco profonde, visto che si riscaldano più in fretta. L’impatto del vento che provoca le onde facilita la circolazione dell’ossigeno nell’acqua, ma il parco ha fatto sapere che nelle ultime tre settimane il mare è stato molto calmo; le nuvole infine limitano la capacità delle alghe e di altri organismi di produrre ossigeno attraverso il processo di fotosintesi, che avviene sfruttando la luce solare.

Le operazioni per rimuovere i pesci morti dalla spiaggia sono iniziate fin da subito, prima che le carcasse cominciassero a marcire e a creare problemi. Domenica mattina ne erano rimaste solo alcune: la spiaggia dovrebbe tornare agibile da lunedì.

La ricercatrice Katie St. Clair, che si occupa di fauna marina alla Texas A&M University, ha detto al New York Times che l’innalzamento delle temperature delle acque del golfo del Messico collegato al cambiamento climatico potrebbe aver contribuito alla moria dei pesci, che a suo dire rischia di avere un impatto significativo sull’ecosistema locale. St. Clair ha spiegato che temperature dell’acqua sempre più alte potrebbero «certamente» provocare un aumento della frequenza di questi eventi, specialmente in acque poco profonde. Casi simili sono stati osservati sia in altre parti del mondo, tra cui l’Australia, e anche in Italia.

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