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  • Lunedì 5 giugno 2023

Il più grande scandalo politico a sfondo sessuale della storia del Regno Unito

Coinvolse una modella, una presunta spia russa e il ministro britannico John Profumo, che si dimise il 5 giugno di sessant'anni fa

John Profumo
John Profumo in una foto del 1962 (Ron Case/ Keystone/ Hulton Archive/ Getty Images)
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Il 5 giugno del 1963, sessant’anni fa, il segretario di stato britannico per la guerra John Profumo si dimise dal governo e dal parlamento a causa di quello che ancora oggi è considerato il più grande scandalo politico a sfondo sessuale della storia del Regno Unito. Profumo aveva mentito al parlamento a proposito della sua relazione extraconiugale con Christine Keeler, una modella che al contempo aveva una relazione con una presunta spia sovietica, sospettata di voler estorcere informazioni riservate al ministro attraverso la donna. Il caso fu ampiamente trattato dai giornali, mise nei guai tutte le persone coinvolte e screditò il governo conservatore del primo ministro Harold Macmillan, che alla fine si dimise a sua volta.

Come ha detto lo storico Peter Hennessy, lo scandalo Profumo continua ad attirare attenzioni anche a decenni di distanza perché è «una storia che ha tutto»: dal sesso alla fine di una carriera politica, dai processi giudiziari alla Guerra fredda, e avvenne in un momento, gli anni Sessanta, in cui il Regno Unito stava cambiando rapidamente nei costumi, nelle mode e nelle abitudini.

Profumo conobbe Keeler a una festa in piscina in una residenza di lusso a Cliveden, a ovest di Londra, l’8 luglio del 1961: lui aveva 46 anni, era uno dei politici conservatori più in vista ed era sposato, mentre lei ne aveva 19 ed era già una modella e showgirl piuttosto conosciuta nella capitale inglese. Li presentò Stephen Ward, un osteopata che aveva contatti sia nell’aristocrazia londinese che nei circoli politici locali e in presunti giri di prostituzione. Alla festa c’era anche Yevgeni “Eugene” Ivanov, un ufficiale di marina sovietico che lavorava come diplomatico all’ambasciata a Londra: era l’amante di Keeler ed era sospettato di essere una spia.

Keeler e Profumo cominciarono a frequentarsi ma la loro relazione fu interrotta dopo un mese e un giorno, quando i servizi segreti britannici informarono il ministro del fatto che la donna avesse un legame con Ivanov, una presunta spia dell’Unione Sovietica, al tempo nemica del Regno Unito. Le voci sulla relazione cominciarono a circolare sui giornali poco più di un anno dopo e nel marzo del 1963, quando la notizia della relazione con Keeler era ormai pubblica, Profumo negò davanti alla Camera dei Comuni (la camera bassa del parlamento britannico) di aver avuto rapporti «sconvenienti» con lei. A causa delle crescenti pressioni del Partito Laburista, tuttavia, il successivo 5 giugno confessò «con enorme rimorso» di aver mentito, quindi si dimise dal governo e dal parlamento.

Christine Keeler

Christine Keeler in una foto del 22 luglio del 1963 (AP Photo/ ro/ stf/ N.)

Profumo rimase travolto dalla vicenda insieme a tutto il governo di Macmillan: non solo per via della relazione extraconiugale e delle possibili implicazioni per la sicurezza nazionale, ma anche perché il ministro aveva mentito al parlamento, e secondo i critici il governo non fu sufficientemente duro nei suoi confronti. La vicenda ebbe un impatto enorme sulla società britannica, soprattutto grazie alla grande attenzione datale dai giornali nell’estate del 1963. Tra le altre cose, il tabloid Sunday Mirror pubblicò la lettera con cui Profumo aveva troncato la storia con Keeler. Al contempo cominciarono a circolare dicerie di presunti rapporti sessuali e orge che avrebbero coinvolto altri ministri, aristocratici, attrici, attori e persino membri della famiglia reale.

Per cercare di gestire la situazione, il governo di Macmillan incaricò Lord Denning, un noto giudice, di svolgere un’inchiesta sullo scandalo: dopo tre mesi ne uscì un volumetto che fu molto citato dai giornali del paese e vendette quasi 100mila copie in 24 ore. Anche se il rapporto di Lord Denning escluse che ci fosse stato qualsiasi rischio per la sicurezza del Regno Unito, il governo di Macmillan fu accusato di aver voluto coprire lo scandalo e di aver cercato di proteggere la reputazione di Profumo e la propria, e ne uscì assai indebolito.

Nonostante i sospetti di spionaggio, né l’intelligence britannica né l’FBI riuscirono mai a dimostrare o a confutare che Ivanov avesse cercato di sfruttare Keeler per ottenere informazioni da Profumo. Per molti critici comunque lo scandalo segnò la fine di un’era in cui i politici conservatori o comunque le persone dell’alta società potevano fare ciò che volevano senza alcuna attenzione mediatica e senza alcuna conseguenza. Alle dimissioni di Profumo seguirono quelle di Macmillan, costretto a lasciare il suo incarico nell’ottobre del 1963 a causa delle grandi pressioni del suo partito, che alle elezioni dell’anno successivo finì con l’essere sconfitto dal Partito Laburista, seppur con uno stretto margine.

Lo scandalo divenne così celebre che oggi la residenza di Cliveden, diventata un albergo, offre tour guidati a pagamento nel luogo in cui cominciò uno degli scandali politici più seguiti di sempre. Il caso fu raccontato nel 1989 nel film Scandal – Il caso Profumo, la cui colonna sonora cantata dai Pet Shop Boys e Dusty Springfield era intitolata “Nothing has been proved” (“non è stato provato nulla”). Più di recente invece è stato citato anche nella serie tv The Crown, che racconta le vicende della famiglia reale britannica durante il regno di Elisabetta II. Nel 2020, a cinquant’anni dalle dimissioni di Profumo, su BBC 1 è andato poi in onda The Trial of Christine Keeler, una drammatizzazione di fantasia della storia che è stata accolta positivamente sia dal pubblico che dalla critica.

Yevgeni Ivanov, la presunta spia sovietica, tornò a Mosca prima che lo scandalo esplodesse: continuò ad avere incarichi pubblichi di alto livello, restando però piuttosto in disparte. Stephen Ward, l’osteopata che aveva presentato Keeler a Profumo, fu processato per sfruttamento della prostituzione: si suicidò con una dose di barbiturici l’ultimo giorno del processo. Fu processata anche Keeler, che venne condannata a nove mesi di carcere per falsa testimonianza, per aver inventato un’aggressione, e dopo la notorietà ottenuta negli anni Sessanta visse a lungo sotto falso nome. Profumo invece non parlò mai più pubblicamente della vicenda: si fece vedere in rare occasioni e si dedicò ad alcune attività di beneficenza fino alla sua morte, avvenuta nel 2006.

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