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  • Sabato 27 maggio 2023

Tra Kosovo e Serbia c’è una nuova crisi

L'esercito serbo è stato mandato vicino al confine col Kosovo dopo che la polizia kosovara si è scontrata con la minoranza serba del paese

Poliziotti kosovari dopo gli scontri con i manifestanti serbi a Leposavic, il 26 maggio 2023 (AP Photo/Marjan Vucetic, LaPresse)
Poliziotti kosovari dopo gli scontri con i manifestanti serbi a Leposavic, il 26 maggio 2023 (AP Photo/Marjan Vucetic, LaPresse)
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Venerdì il presidente della Serbia Aleksandar Vucic ha fatto mobilitare alcune unità dell’esercito vicino al confine con il Kosovo, il piccolo paese dichiaratosi indipendente nel 2008 e tuttora non riconosciuto come tale dalle istituzioni serbe. È successo dopo che nel corso della giornata nelle città di Zvecan, Leposavic e Zubin Potok, nel nord del Kosovo, la polizia si era scontrata con i partecipanti alle manifestazioni di protesta della popolazione di etnia serba, che sono una minoranza nel paese ma la maggioranza in queste cittadine. Negli scontri sono state ferite dieci persone e un’auto della polizia è stata incendiata.

La protesta della popolazione di etnia serba è dovuta all’insediamento dei nuovi sindaci di quattro comuni delle zone a maggioranza serba. Ad aprile ci sono state le elezioni amministrative, ma le persone di etnia serba le hanno boicottate non partecipando al voto: protestavano contro il rifiuto del governo kosovaro di concedere loro maggiori autonomie, come peraltro previsto da un accordo sui rapporti tra Serbia e Kosovo che i due paesi avevano raggiunto a marzo con la mediazione dell’Unione Europea, prima delle elezioni. L’astensione della popolazione serba aveva portato all’elezione di sindaci di etnia albanese nonostante un’affluenza inferiore al 4 per cento, e per questo venerdì la maggioranza serba protestava.

La polizia kosovara è intervenuta per scortare i sindaci eletti nei municipi e ha reagito con violenza contro i manifestanti. Negli scontri ci sono state alcune esplosioni e sono stati sparati dei colpi.

Il ministro della Difesa serbo Milos Vucevic ha detto che lo spostamento di truppe serbe vicino al confine col Kosovo è stato ordinato dal presidente Vucic perché «è chiaro che è in atto un’azione di terrore contro la comunità serba». Con un comunicato congiunto la Francia, la Germania, l’Italia, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno condannato la violenza della polizia kosovara, si sono detti preoccupati per l’iniziativa serba e hanno invitato il Kosovo a risolvere la crisi.

In tutto il Kosovo le persone di etnia serba sono il 5 per cento degli 1,8 milioni di abitanti del paese. Nella parte del paese a maggioranza serba vorrebbero l’autonomia in ambiti come l’educazione, la sanità e lo sviluppo economico. Molte di loro comunque non riconoscono le autorità kosovare, al pari dello stato serbo. Il Kosovo è invece riconosciuto come stato indipendente dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.