Gli attori protagonisti di “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli hanno perso la causa per sfruttamento sessuale contro la Paramount

Olivia Hussey e Leonard Whiting in "Romeo e Giulietta" (Paramount Pictures, IMDb)
Olivia Hussey e Leonard Whiting in "Romeo e Giulietta" (Paramount Pictures, IMDb)

Gli attori protagonisti del film Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, Olivia Hussey e Leonard Whiting, hanno perso la causa contro la società cinematografica americana Paramount Pictures che avevano intentato alla fine dello scorso anno sostenendo di essere stati sfruttati sessualmente durante una scena di nudo nel film, ancora minorenni. Romeo e Giulietta uscì nel 1968 e contiene una scena in cui si vedono sia le natiche di Whiting che il seno di Hussey, all’epoca adolescenti: Hussey aveva 15 anni e Whiting 16 – oggi ne hanno 72. Avevano chiesto più di 500 milioni di dollari di danni.

La giudice di Los Angeles Alison Mackenzie ha concluso che la scena non fosse «sufficientemente sessualmente suggestiva» per mettere in discussione la libertà d’espressione garantita dal primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America. Ha anche detto che la causa non soddisfa i requisiti per sospendere la prescrizione come previsto nei casi di abusi sessuali sui bambini. L’avvocato di Hussey e Whiting Solomon Gresen ha detto che i suoi clienti stanno considerando l’idea di fare appello contro la decisione.

Romeo e Giulietta ebbe grande successo, venne candidato a quattro premi Oscar e ne vinse due, per la fotografia e per i costumi. Fece però anche scandalo per la scena oggetto della causa. Secondo Hussey e Whiting, Zeffirelli – che è morto nel 2019 – avrebbe assicurato a entrambi che non ci sarebbero state scene di nudo, ma nei giorni finali delle riprese li avrebbe pregati di girare la scena nudi, «altrimenti il film non avrebbe avuto successo». Zeffirelli inoltre avrebbe mentito sul tipo di inquadrature che stava girando e di fatto avrebbe filmato scene di nudo senza che loro lo sapessero.