Il candidato che era arrivato terzo al primo turno delle elezioni turche ha annunciato il proprio sostegno a Erdoğan

(Turkish Presidency via AP)
(Turkish Presidency via AP)

Il candidato nazionalista arrivato al terzo posto al primo turno delle elezioni presidenziali turche, Sinan Oğan, ha annunciato il proprio appoggio al presidente uscente Recep Tayyip Erdoğan in vista del ballottaggio che si terrà il 28 maggio. Oğan ha 55 anni ed è un ex accademico sostenuto da un partito di estrema destra fortemente contrario ai migranti: ha attirato soprattutto i voti delle persone che non sono d’accordo con le politiche di Erdoğan ma non volevano sostenere Kılıçdaroğlu, che guida il principale partito di opposizione di centrosinistra e laico del paese. Al primo turno, il 14 maggio, Oğan aveva ottenuto il 5,17 per cento dei voti contro il 49,5 per cento di Erdoğan e il 44,9 per cento di Kılıçdaroğlu.

Il suo sostegno potrebbe rivelarsi fondamentale nel prossimo ballottaggio, anche se gli analisti ritengono che diversi suoi sostenitori potrebbero comunque votare Kılıçdaroğlu, o decidere di non votare al ballottaggio.

«Dichiaro che sosterremo Recep Tayyip Erdoğan, il candidato dell’Alleanza popolare, nel secondo turno delle elezioni», ha detto Oğan, riferendosi all’alleanza guidata da Erdoğan che include partiti nazionalisti e islamisti. «Crediamo che la nostra decisione sarà la decisione giusta per il nostro paese e la nostra nazione».

Oğan ha citato tra i motivi del suo sostegno anche il fatto che l’alleanza guidata da Erdoğan ha già ottenuto una maggioranza in parlamento: «È importante che il neoeletto presidente abbia la maggioranza in parlamento. L’alleanza di Kılıçdaroğlu, d’altra parte, non ha ottenuto un successo sufficiente contro l’Alleanza popolare che è stata al potere per 20 anni, e non è riuscita a trasmettere un’idea di futuro convincente». Parlando ai media, Oğan ha detto di aver discusso con Erdoğan le proprie condizioni per dichiarargli il suo appoggio: una presa di posizione dura contro il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) e la rapida espulsione di milioni di profughi.

Umit Ozdag, il leader del partito di destra che ha sostenuto Oğan, si è tuttavia dissociato dalla decisione, definendola «una scelta politica personale» dell’ex accademico, che non rappresenta le opinioni del proprio partito.

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