• Mondo
  • Giovedì 18 maggio 2023

Il più grande furto d’auto della storia

Nel 1974 la Corea del Nord comprò mille Volvo dalla Svezia: nonostante i solleciti, non le ha mai pagate

(Roman Harak, Wikimedia Commons)
(Roman Harak, Wikimedia Commons)
Caricamento player

Oggi la Corea del Nord è uno degli stati più chiusi, isolati e poveri del mondo, ma negli anni Settanta sembrava un paese in via di sviluppo promettente come altri. In questo contesto il governo socialdemocratico della Svezia cominciò a esportare in Corea del Nord materiale per l’estrazione mineraria, camion e trattori che dovevano servire a incentivare la costruzione delle infrastrutture del paese. Nel 1974 esportò anche un migliaio di automobili della casa automobilistica Volvo ordinate dal governo dell’allora presidente Kim Il-sung, il nonno dell’attuale dittatore Kim Jong-un. Passati quasi cinquant’anni tuttavia la Corea del Nord queste auto non le ha ancora pagate.

Del debito della Corea del Nord nei confronti della Svezia si è ritornati a parlare lo scorso febbraio, quando un profilo Twitter chiamato Historic Vids ha condiviso un video di una Volvo dell’epoca nel paese, definendo la vicenda «il più grande furto d’auto della storia». A oggi il video ha ottenuto quasi 20 milioni di visualizzazioni e la storia è circolata sia sui social network che sui giornali, in Italia come all’estero.

Lo studioso Jonathan D. Pollack ha spiegato a NPR che negli anni successivi alla Guerra di Corea (1950-53) l’economia della Corea del Nord non era messa così male. Anche se il paese dipendeva ancora molto dagli aiuti economici sovietici le sue industrie sembravano funzionare, racconta Pollack, e perciò non era così impensabile che i paesi stranieri volessero espandere le proprie esportazioni anche lì. Fu allora che la Svezia cominciò a intensificare i propri affari nel paese: nel 1973 avviò relazioni diplomatiche con la Corea del Nord e due anni dopo divenne il primo paese occidentale ad aprire un’ambasciata nella sua capitale, Pyongyang.

Nello stesso periodo furono esportati anche circa mille modelli di Volvo 144, una berlina che in Svezia era in produzione già da qualche anno e aveva ottenuto un buon successo. La Volvo 144 era anche l’auto su cui solitamente venivano accompagnati i giornalisti stranieri che visitavano il paese, come lo statunitense Urban Lehner, che nel 1989 visitò la Corea del Nord come corrispondente del Wall Street Journal. Parlando sempre con NPR, Lehner ricorda che tra i giornalisti esteri si scherzava sul fatto che venissero portati in giro su auto «rubate», visto che le autorità nordcoreane le avevano comprate senza mai pagarle.

Poco dopo l’apertura dell’ambasciata, le esportazioni dalla Svezia vennero interrotte. Come scrisse nel 1976 il quotidiano svedese Dagens Nyheter, la Corea del Nord era convinta di poter ripagare il proprio debito estero sfruttando i ricavi delle proprie esportazioni di rame e zinco: presto tuttavia diventò chiaro che non fosse in grado di pagare nessuno dei beni che aveva importato, comprese le Volvo. Secondo il diplomatico svedese Erik Cornell, la persona incaricata di aprire l’ambasciata, la Corea del Nord pensava di potersi mettere in pari con gli altri paesi in via di sviluppo: aveva però sopravvalutato le proprie capacità e non sapeva come condurre affari al di fuori del blocco comunista, racconta Cornell in un’autobiografia sul periodo che trascorse nel paese.

A oggi la Corea del Nord non ha mai pagato le Volvo importate nel 1974 e nonostante la Svezia continui a sollecitare il pagamento due volte all’anno tutto fa pensare che non abbia intenzione di farlo a breve. Si stima che con il tempo trascorso e l’aumento dell’inflazione e degli interessi attualmente il debito ammonti all’equivalente di circa 300 milioni di euro.

Al di là della questione del debito mai estinto, ancora oggi la Svezia è uno dei pochi paesi ad avere un’ambasciata nella capitale nordcoreana Pyongyang, e la Corea del Nord ne ha a sua volta una a Stoccolma. Il fotografo svedese Tor Rauden Källstigen, che visitò il paese nel 2008, ha raccontato che alcune delle Volvo arrivate in Corea del Nord negli anni Settanta venivano ancora usate come taxi a Pyongyang; secondo altre testimonianze molte hanno continuato a circolare fino a una decina di anni fa. Adesso sembra che se ne vedano sempre meno, anche per problemi legati alla loro manutenzione.

– Leggi anche: L’uomo che cerca di capire la Corea del Nord dalla spazzatura