• Mondo
  • Venerdì 5 maggio 2023

C’è stata una nuova strage in Serbia

Otto persone sono state uccise da colpi di pistola sparati da un'auto: è il secondo attacco armato dopo quello di mercoledì in una scuola di Belgrado

Un posto di blocco della polizia vicino alla città di Dubona (AP Photo/Armin Durgut)
Un posto di blocco della polizia vicino alla città di Dubona (AP Photo/Armin Durgut)

Giovedì sera in Serbia 8 persone sono state uccise e 14 sono state ferite in un attacco armato. La persona che ha sparato ha usato un’arma automatica mentre era a bordo di un’auto, colpendo i passanti nelle città di Mladenovac e Dubona, circa 40 km a sud di Belgrado, la capitale serba. Venerdì mattina la polizia ha detto di aver arrestato un uomo sospettato di essere l’autore della strage: ha 21 anni ed è stato identificato solo con le iniziali del suo nome (U.B.).

Secondo i media locali, poco prima dell’attacco aveva avuto una lite con alcune persone nel cortile di una scuola a Dubona e che dopo l’attacco si era nascosto a casa del nonno, che è stato a sua volta arrestato assieme a uno zio. Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha detto che al momento della sparatoria l’uomo indossava una maglietta con dei simboli neonazisti, ma non ha aggiunto ulteriori dettagli.

È la seconda grossa sparatoria in due giorni in Serbia: mercoledì mattina un ragazzo di 13 anni era entrato in una scuola primaria di Belgrado uccidendo a colpi di pistola 8 studenti e una guardia di sicurezza. Secondo la polizia, il ragazzo aveva pianificato la strage da almeno un mese.

La notizia delle due sparatorie nel giro di poche ore è notevole anche per il fatto che attacchi armati di questo tipo in Serbia sono piuttosto rari: nel paese sono in vigore leggi molto severe sulla detenzione di armi – che Vučić ha detto di voler rafforzare – ma allo stesso tempo ce ne sono moltissime, rimaste in circolazione dopo le guerre nella zona dei Balcani degli anni Novanta. L’ultima sparatoria simile era stata compiuta nel 2013 da un ex soldato, che aveva ucciso 13 persone.