In Sudan ci sarà una tregua di 24 ore negli scontri tra esercito e paramilitari, per permettere di evacuare feriti e civili

Il fumo provocato da un'esplosione a Khartum (AP Photo/Marwan Ali)
Il fumo provocato da un'esplosione a Khartum (AP Photo/Marwan Ali)

Martedì l’esercito del Sudan e il potente gruppo militare Rapid Support Forces (RSF) si sono accordati per una tregua di 24 ore, a partire dalle 18, per permettere di evacuare i feriti e i civili dai luoghi in cui si sono concentrati gli scontri. I due gruppi – guidati rispettivamente da Abdel Fattah al Burhan e Mohamed Hamdan Dagalo, presidente e vicepresidente della giunta che governa il paese – si stanno scontrando con grande violenza da giorni, in particolare nella capitale Khartum. Negli scontri sono morte finora almeno 185 persone, e più di 1.800 sono state ferite. Martedì mattina Dagalo ha scritto su Twitter di aver accettato la proposta di tregua dopo aver parlato telefonicamente con il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, che è intervenuto per contenere il conflitto. Poco dopo, la tregua è stata confermata anche dall’esercito regolare, tramite il generale Shams al-Din Kabashi.

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