C’è un caso attorno a una canzone fatta con l’intelligenza artificiale

Scritta clonando le voci di Drake e The Weeknd, è diventata virale in pochi giorni ma poi le principali piattaforme l'hanno rimossa

The Weeknd
The Weeknd durante un concerto a Chicago nel luglio del 2022 (Timothy Hiatt/ Getty Images)
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Chi frequenta i social network e segue i famosissimi cantanti e produttori canadesi Drake e The Weeknd questo fine settimana potrebbe essersi imbattuto in “Heart On My Sleeve”, una canzone che sembra essere cantata da loro, ma in realtà è stata creata con l’intelligenza artificiale. La canzone era stata condivisa venerdì sui social network, diventando subito virale, ma è stata rimossa da tutte le principali piattaforme musicali, tra cui Apple Music e Spotify. Secondo la casa discografica Universal, che pubblica i dischi di entrambi gli artisti con l’etichetta Republic Records, si tratta di una violazione del copyright, ma non solo.

“Heart On My Sleeve” è comparsa per la prima volta sull’account di TikTok di un utente chiamato Ghostwriter, una persona che dice di averla creata con un software capace di imparare a riprodurre le voci dei cantanti. La canzone simula una conversazione fittizia tra Drake e The Weeknd, che nel testo parlano dell’attrice e popstar Selena Gomez, ex fidanzata di The Weeknd. Nel giro di pochi giorni la canzone ha ottenuto 15 milioni di visualizzazioni sull’account di TikTok di Ghostwriter, 275mila sul suo canale YouTube e quasi 630mila ascolti su Spotify, e in più è stata ripresa e citata da moltissimi utenti. Oltre a essere stata rimossa da Apple e Spotify, martedì è stata tolta anche da TikTok, YouTube, Deezer e Tidal, dove però se ne trovano ancora varie versioni, tutte molto commentate.

Al momento non è chiaro se le tracce e i video di “Heart On My Sleeve” siano stati rimossi su esplicita richiesta di Universal, o se le piattaforme abbiano deciso di farlo in autonomia. In un comunicato inviato alla rivista Billboard, la casa discografica aveva contestato la sua diffusione, sostenendo che le piattaforme musicali abbiano «la responsabilità legale ed etica fondamentale di impedire che i loro servizi vengano usati per danneggiare gli artisti». Secondo Universal, «addestrare l’intelligenza artificiale per usare la musica dei suoi artisti» non solo «è una violazione della legge sul copyright», ma pone anche una questione più ampia che riguarda l’intera industria discografica: se stare «dalla parte degli artisti, del pubblico e della creatività umana», o «da quella dei deepfake, delle truffe e quindi negare agli artisti il loro dovuto compenso».

Al momento né Drake né The Weeknd hanno commentato pubblicamente la vicenda. Pochi giorni fa però Drake aveva fatto intendere di essere contrario all’idea che la sua voce venisse clonata in una story su Instagram in cui commentava una cover di “Munch” della rapper statunitense Ice Spice in cui compariva anche la sua voce, fatta sempre con l’intelligenza artificiale.

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