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  • Lunedì 17 aprile 2023

Il pilota neozelandese rapito due mesi fa a Papua è ancora ostaggio dei ribelli

Phillip Mehrtens era stato sequestrato nella provincia indonesiana a febbraio: sei soldati sarebbero stati uccisi nel tentativo di liberarlo

indonesia esercito
(AP Photo/ Achmad Ibrahim)
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Sabato i ribelli di Free Papua, un gruppo che chiede il riconoscimento dell’indipendenza della Papua Occidentale dall’Indonesia, hanno attaccato i membri dell’esercito indonesiano che erano impegnati in una missione per liberare Phillip Mehrtens, il pilota neozelandese preso in ostaggio dagli stessi ribelli lo scorso 8 febbraio. Al momento l’esercito indonesiano ha confermato che un soldato è stato ucciso e ha detto che circa 30 risultano dispersi: secondo i documenti dell’esercito citati dal Guardian, i soldati morti però sarebbero almeno sei, mentre l’Esercito di liberazione della Papua Occidentale, il gruppo separatista che aveva rapito Mehrtens, sostiene di averne uccisi di più.

Un portavoce dell’esercito indonesiano, Herman Taryaman, ha detto che lo scontro sarebbe avvenuto sabato, quando i membri dell’Esercito di liberazione della Papua Occidentale (il braccio armato del movimento Free Papua) avevano cominciato a sparare contro un accampamento dell’esercito indonesiano nella provincia di Nduga. Il gruppo sostiene di aver attaccato come ritorsione per una presunta operazione militare dell’esercito indonesiano dello scorso marzo in cui, i soldati avrebbero ucciso due combattenti e una donna incinta.


La provincia indonesiana di Papua, che occupa la metà occidentale dell’isola della Nuova Guinea, non va confusa con la Papua Nuova Guinea, stato indipendente che occupa l’altra metà dell’isola. A Papua il movimento indipendentista è attivo da decenni, ma lo scontro con le autorità indonesiane sembra essersi intensificato in particolare dal 2018.

Lo scorso febbraio Mehrtens era stato incaricato di evacuare quindici lavoratori di un’impresa di costruzioni indonesiana che secondo quanto riferito dalle autorità locali erano stati minacciati dal gruppo separatista. L’aereo di Mehrtens, che portava altri cinque passeggeri, era stato attaccato dai ribelli subito dopo essere atterrato sulla piccola pista di Paro, nella provincia di Nduga: i cinque passeggeri erano stati liberati in quanto indigeni di Papua, ma Mehrtens era stato preso in ostaggio.

Alcuni video inviati all’agenzia Associated Press nei giorni seguenti al rapimento mostravano il capo dei ribelli, Egianus Kogoya, insieme a Mehrtens, che sembrava in buone condizioni. In un video Kogoya assicurava che il pilota neozelandese non sarebbe stato in pericolo purché l’esercito indonesiano non avesse provato azioni di forza; in un altro, uomini armati con fucili, mitragliatrici, ma anche arco e frecce, invitavano Mehrtens a dire: «L’Indonesia deve riconoscere l’indipendenza di Papua».

Nel comunicato diffuso nel fine settimana, i separatisti chiedono che l’esercito indonesiano fermi le sue operazioni militari nell’area. Dicono anche di essere disposti a negoziazioni per la pace con la mediazione di una terza parte neutrale, citando in particolare l’ONU.

– Leggi anche: La storia del pilota neozelandese sequestrato a Papua per la causa indipendentista