Donald Trump ha fatto causa al suo ex avvocato Michael Cohen per aver diffuso false informazioni su di lui e aver violato un accordo di riservatezza

Michael Cohen (AP Photo/Yuki Iwamura)
Michael Cohen (AP Photo/Yuki Iwamura)

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto causa al suo ex avvocato Michael Cohen chiedendogli un risarcimento di 500 milioni di dollari (circa 455 milioni di euro) per aver diffuso informazioni false contro di lui e per aver violato un accordo di riservatezza che li legava.

Cohen è stato uno dei più stretti collaboratori di Trump dal 2006 al 2018, quando era finito in mezzo alle indagini dell’FBI sui rapporti tra il comitato elettorale di Trump e la Russia. Aveva iniziato allora a collaborare con la giustizia e sempre nel 2018 era stato condannato a 3 anni di carcere per uso illecito di fondi elettorali con l’accusa di aver pagato due donne – la modella Karen McDougal e l’attrice di film per adulti Stormy Daniels – allo scopo di farle tacere sulle relazioni extraconiugali di Trump con loro. Cohen si era dichiarato colpevole e aveva detto che a ordinargli i pagamenti era stato Trump, che però ha sempre respinto le accuse.

Questi pagamenti sono stati poi al centro dell’inchiesta della procura di Manhattan per cui di recente Trump è stato incriminato, con l’accusa di falsificazione dei bilanci della propria società. Prima dell’incriminazione, Cohen aveva testimoniato nel processo al tribunale di Manhattan. Secondo Trump con questa testimonianza Cohen avrebbe violato il rapporto fiduciario tra avvocato e cliente, rivelando informazioni riservate. Nella causa intentata contro Cohen, Trump cita anche un libro pubblicato dal suo ex avvocato e un podcast da lui condotto, in cui avrebbe violato l’accordo di riservatezza.

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