ChatGPT è irraggiungibile dall’Italia 

Lo ha deciso OpenAI, l'organizzazione a cui appartiene, dopo le contestazioni del Garante della Privacy 

(AP Photo/Michael Dwyer)
(AP Photo/Michael Dwyer)
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OpenAI, l’organizzazione statunitense che possiede ChatGPT, il chatbot che grazie all’intelligenza artificiale risponde a frasi scritte o pronunciate dagli utenti, ha sospeso il servizio in Italia, rendendo irraggiungibile il sito che ospita il chatbot. La decisione è stata presa dopo l’avvio di un’istruttoria da parte del Garante per la protezione dei dati personali, chiamato anche Garante della Privacy, dovuta a una presunta raccolta illecita dei dati personali da parte del chatbot.

OpenAI ha detto che rimborserà tutti gli utenti italiani che abbiano sottoscritto un abbonamento a ChatGPT a marzo, e che interromperà il rinnovo automatico degli abbonamenti già attivi fino a quando il servizio resterà sospeso.

A chi cerca di raggiungere il sito dall’Italia compare uno scarno messaggio che cita l’istruttoria da parte del Garante della Privacy.

L’istruttoria del Garante della Privacy su ChatGPT era stata avviata venerdì: il Garante aveva rilevato «la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma». Per questo il Garante aveva disposto una temporanea limitazione al trattamento dei dati degli utenti italiani da parte di OpenAI e chiesto che OpenAI comunicasse entro 20 giorni le misure intraprese per attuare le tutele richieste, «pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo».

Una delle ipotesi era proprio che OpenAI bloccasse la registrazione di nuovi utenti in Italia per l’utilizzo di ChatGPT: alla fine è andata oltre, rendendo irraggiungibile il chatbot dall’Italia. Nel comunicato con cui ha annunciato la sospensione del servizio, OpenAI ha detto che collaborerà col Garante della Privacy per far sì che il suo utilizzo da parte degli utenti italiani venga ripristinato «il prima possibile».

Nel frattempo Sam Altman, uno dei fondatori di OpenAI e suo attuale CEO, ha commentato l’accaduto con un tweet in cui ha detto di non ritenere che ChatGPT vìoli le norme sulla privacy, e ha poi aggiunto: «l’Italia è uno dei miei paesi preferiti e non vedo l’ora di visitarla di nuovo!».