L’Unione Europea ha trovato un accordo con la Germania sull’uso degli e-fuel dopo il 2035

Frans Timmermans durante una conferenza stampa a Bruxelles nel luglio del 2022 (AP Photo/ Virginia Mayo, File)
Frans Timmermans durante una conferenza stampa a Bruxelles nel luglio del 2022 (AP Photo/ Virginia Mayo, File)

L’Unione Europea ha trovato un accordo con la Germania sull’uso in futuro dei cosiddetti “e-fuel” nell’ambito delle discussioni sul divieto alla vendita di veicoli nuovi a benzina e diesel dal 2035. Lo ha annunciato in un post su Twitter sabato mattina il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. Gli e-fuel sono particolari combustibili non derivanti da fonti fossili, bensì prodotti con tecnologie alimentate con fonti rinnovabili. Potrebbero permettere di continuare a usare i motori tradizionali riducendo le emissioni inquinanti: il carbonio all’interno del combustibile infatti è ottenuto dalla CO2 presente nell’aria.

Negli ultimi incontri e nelle discussioni tra i rappresentanti dei paesi europei, la Germania si era spesso astenuta sul divieto alla vendita di veicoli nuovi a benzina e diesel dal 2035, una norma che era stata proposta per spingere il mercato europeo delle auto verso veicoli meno inquinanti, nonché un pezzo molto importante dell’ambizioso piano dell’Unione Europea contro il cambiamento climatico, il cosiddetto Green Deal. In particolare, la Germania aveva chiesto di includere nella norma la possibilità che il termine del 2035 venisse posticipato se nei prossimi dieci anni la tecnologia sugli e-fuel, oggi ancora piuttosto primitiva, si fosse evoluta.

Il divieto per le auto a benzina e diesel era sempre stato un tema piuttosto divisivo fra i liberali di FDP e i partiti di centrosinistra che sostengono la coalizione di governo tedesca, ovvero i Socialdemocratici e i Verdi, soprattutto per la vicinanza di FDP con l’industria tedesca delle automobili. Questa clausola permetterebbe di continuare a vendere auto con motori tradizionali alimentati a carburante – seppur non derivante da fonti fossili – anche dopo il 2035.