Le grandi truffe con i bonus edilizi

Ne sono state scoperte due ad Asti e Avellino, per finti lavori di ristrutturazione su case inesistenti o intestate a persone morte

(ANSA/LUCA ZENNARO)
(ANSA/LUCA ZENNARO)

Mercoledì sono state arrestate dieci persone nell’ambito di due indagini della Guardia di Finanza su due grosse truffe legate ai bonus edilizi, che hanno portato al sequestro di crediti d’imposta falsi per un valore di circa 3 miliardi e 200 milioni di euro. Le truffe sono state scoperte da due filoni di indagine separati, uno ad Asti e uno ad Avellino, e riguardano diversi tipi di bonus edilizi, tra cui “ecobonus”, “bonus facciate” e “Superbonus”. In totale le persone indagate sono circa quaranta.

Dalle indagini sono emersi molti casi di richieste di accesso ai bonus edilizi per operazioni inventate: in pratica, secondo chi indaga, venivano chiesti interventi di ristrutturazione per edifici che non esistevano, in comuni inventati e per immobili intestati a persone che non solo non ne erano i proprietari, ma a volte erano anche morte. Ci sarebbe anche un caso in cui un solo soggetto ha presentato domanda per centinaia di immobili, oppure casi di immobili modesti per cui erano stati richiesti preventivi di ristrutturazione gonfiati, da milioni di euro.

L’ipotesi è che le truffe ruotassero intorno ai crediti di imposta, cioè le detrazioni fiscali che si possono ottenere per accedere ai bonus edilizi e che si possono cedere a banche, imprese o altri enti per avere immediatamente il denaro per svolgere le opere di ristrutturazione.

Venivano fatturate operazioni inesistenti per lavori mai avvenuti per cui veniva richiesta la detrazione fiscale, e i crediti d’imposta fittizi venivano poi girati a imprese o istituti finanziari. Le indagini sono partite dopo che l’Agenzia delle Entrate aveva rilevato un gran numero di comunicazioni di cessione del credito con elevati fattori di rischio. Non è chiaro al momento quanto denaro le persone indagate siano riuscite a incassare effettivamente con questo sistema: a fronte dei 3 miliardi e 200 milioni di crediti d’imposta fittizi ceduti, si parla di decine di milioni di euro ottenuti in cambio.

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