I rappresentanti di Israele e Palestina si sono incontrati in Egitto per cercare di evitare nuove violenze durante il Ramadan

(AP Photo/ Mahmoud Illean)
(AP Photo/ Mahmoud Illean)

Domenica i rappresentanti di Israele e Palestina si sono incontrati in Egitto per discutere delle crescenti violenze delle ultime settimane in vista del Ramadan, il mese sacro per i musulmani che comincerà la settimana prossima. L’incontro, sostenuto anche da Stati Uniti e Giordania, secondo il ministro degli Esteri egiziano «mira a sostenere il dialogo tra le parti palestinese e israeliana per cercare di fermare le azioni unilaterali e l’escalation, spezzare il ciclo di violenza esistente e raggiungere la calma», con l’obiettivo ultimo di «facilitare la creazione di un clima adatto alla ripresa del processo di pace».

Negli ultimi mesi la Cisgiordania, che è occupata da Israele, è stata attraversata da frequenti episodi di violenza, sia da parte dei militari e dei coloni israeliani, sia da parte della popolazione palestinese. Le vittime sono per lo più palestinesi: nell’ultimo anno, le forze israeliane hanno effettuato migliaia di arresti in Cisgiordania e ucciso più di 200 palestinesi, tra combattenti e civili. Le persone morte in attacchi palestinesi sono invece una quarantina.

Il periodo del Ramadan – che quest’anno coincide in parte con la Pasqua ebraica e con quella cristiana – è particolarmente delicato, dato che negli ultimi anni ci sono stati spesso scontri tra la polizia israeliana e i palestinesi (che sono in gran parte musulmani) intorno alla moschea al Aqsa di Gerusalemme.

– Leggi anche: Perché la moschea di Gerusalemme è così importante per i palestinesi