Cosa ha deciso il Consiglio dei ministri

Tra le molte cose, sono state approvate un'ambiziosa riforma fiscale e la costruzione del ponte sullo stretto di Messina

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei deputati (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei deputati (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
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Giovedì pomeriggio si è tenuto un Consiglio dei ministri con un ordine del giorno molto sostanzioso. Le due cose più rilevanti che sono state approvate sono il disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale e il decreto-legge sulla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, un progetto di cui si torna a parlare ciclicamente da anni e che è storicamente molto caro al centrodestra.

A queste novità si aggiungono, tra le altre, l’approvazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata e l’istituzione del Museo nazionale della Shoah a Roma, per cui secondo quanto riportato dalla stampa verranno stanziati 10 milioni di euro.

La riforma del sistema fiscale è una legge delega: dovrà essere approvata dal Parlamento che darà così al governo il compito (la delega, appunto) di approvare i decreti legislativi con cui attuarla. Il governo avrà 24 mesi per farlo. Il ministero dell’Economia ha dichiarato che le nuove regole «vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni» e ha aggiunto che la lotta all’evasione fiscale «diventa preventiva e non più repressiva».

La proposta del governo per la riforma del sistema fiscale prevede una generale riduzione dei tributi a partire dall’IRPEF (acronimo che sta per Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, che lo stato esige da chiunque percepisca un reddito) che passerà da quattro a tre aliquote, e ribadisce l’obiettivo che è stato al centro della campagna elettorale della coalizione di destra di arrivare alla “flat tax”, ossia a un’imposta unica che dovrebbe sostituire il meccanismo attuale a scaglioni.

Il disegno di legge prevede anche di ridurre l’aliquota IRES (l’imposta pagata sugli utili delle società) per chi investe o assume, e di eliminare gradualmente l’IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, che è da anni una delle imposte più criticate dalle aziende. In generale, le idee del governo per la riforma del fisco sono state finora sostenute dal mondo delle imprese e contrastate dai principali sindacati. La proposta prevede inoltre un alleggerimento delle sanzioni amministrative e penali nel caso di evasori impossibilitati a pagare e di imprese collaborative.

Riguardo all’annosa questione della costruzione di un ponte sullo stretto di Messina, che colleghi la Sicilia e la Calabria, il testo approvato dal Consiglio dei ministri prevede il ripristino della Stretto di Messina Spa, che avrebbe dovuto costruirlo anni fa. Quello del ponte sullo Stretto è infatti un progetto di cui si parla da decenni e che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva detto spesso di voler concretizzare una volta per tutte. In passato vari governi avevano provato a costruire il ponte, ma senza successo: Silvio Berlusconi fu quello che ci andò più vicino durante il suo ultimo governo, prima che nel 2012 il governo di Mario Monti bloccasse tutto. Dopo il Consiglio dei ministri, Salvini ha parlato di «giornata storica» e Berlusconi ha scritto su Facebook: «questa volta non ci fermeranno».