Meloni spera che con Schlein il PD «guardi avanti e non indietro»

La presidente del Consiglio si è congratulata con la nuova segretaria, prima donna a capo di un partito della sinistra

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (ANSA/Twitter Palazzo Chigi)
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (ANSA/Twitter Palazzo Chigi)

In un comunicato inviato ai giornalisti la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è congratulata con Elly Schlein per la vittoria a sorpresa nelle primarie del Partito Democratico. Nel comunicato Meloni ha incluso una nota velatamente polemica nei confronti del PD, alludendo al fatto che in sedici anni di vita del partito Schlein è la prima donna a diventare segretaria:

Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al PD per la mobilitazione dei suoi elettori. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida del partito possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro.

Schlein ha 37 anni e si fece conoscere a livello nazionale nel 2013, quando diventò la figura più riconoscibile di OccupyPD, un movimento formato soprattutto da giovani attivisti e attiviste del partito che si opponevano all’eventualità di un governo di «larghe intese» con il centrodestra. Dopo quell’esperienza diventò parlamentare europea e poi vicepresidente dell’Emilia-Romagna, scelta proprio dal suo avversario alle primarie, Stefano Bonaccini, che era dato come favorito. Alle ultime elezioni politiche di settembre si è candidata alla Camera dei deputati come indipendente nelle liste del PD, in posizione di capolista in un collegio plurinominale in Emilia-Romagna. Una volta eletta si è dimessa da vicepresidente della regione.

Oltre a essere la prima segretaria del PD, Schlein è anche la prima donna a capo di un grande partito di sinistra in Italia. Peraltro, nel primo discorso dopo la vittoria, Schlein ha a sua volta menzionato la presidente del Consiglio: «Saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni. Da oggi noi daremo un contributo a organizzare l’opposizione in parlamento e in tutto il paese. A difesa di quell’Italia che fa più fatica, a difesa di quei poveri che il governo colpisce e non vuole vedere».

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