Un uomo alla guida di un’auto ha investito e ucciso due persone a Gerusalemme est: il governo israeliano ha parlato di attentato terroristico

La fermata dell'autobus in cui sono state uccise le due persone a Gerusalemme est (AP Photo/Mahmoud Illean)
La fermata dell'autobus in cui sono state uccise le due persone a Gerusalemme est (AP Photo/Mahmoud Illean)

Venerdì un uomo alla guida di un’auto ha investito diverse persone a una fermata dell’autobus nel quartiere Ramot di Gerusalemme est, in Israele: ha ucciso un bambino di 6 anni e un uomo di 20, ferendo almeno altre cinque persone, tra cui un bambino di 8 anni in gravi condizioni. Il conducente dell’auto, identificato come il 31enne Hussein Qaraqe, è stato poi ucciso da un agente di polizia fuori servizio che si trovava sul posto e gli ha sparato. Secondo una fonte del giornale israeliano Haaretz, l’uomo veniva dal quartiere palestinese di Isawiya e aveva problemi di salute mentale.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha descritto l’avvenimento come un attentato terroristico e ha ordinato di sigillare immediatamente e demolire la casa di Qaraqe, secondo una controversa pratica usata dal governo israeliano per scoraggiare gli attacchi da parte dei palestinesi (molti ritengono invece che abbia proprio l’effetto contrario). Hamas, il gruppo islamista radicale che governa la Striscia di Gaza, ha elogiato l’attacco ma non lo ha rivendicato.

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L’attacco è avvenuto in un periodo di particolari tensioni tra israeliani e palestinesi, che nelle ultime settimane avevano portato a una serie di attacchi e violenze reciproci: prima l’esercito israeliano aveva ucciso 10 palestinesi nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, poi c’era stato uno scambio di missili e razzi tra Israele e la Striscia di Gaza, e infine due attentati ad opera di palestinesi a Gerusalemme est, cioè la parte della città che fa parte dei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967.