La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza che potrebbe rendere più probabile l’estradizione in Spagna dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont

Carles Puigdemont (AP Photo/Gloria Calvi)
Carles Puigdemont (AP Photo/Gloria Calvi)

Martedì la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, cioè il principale tribunale europeo, ha emesso una nuova importante sentenza che potrebbe influire sulla possibilità che venga estradato dal Belgio alla Spagna Carles Puigdemont, l’ex presidente della Generalidad catalana che organizzò il referendum illegale per l’indipendenza della Catalogna nel 2017. Pochi giorni dopo il referendum Puigdemont fuggì in Belgio, dove si trova tuttora e dove è stato eletto europarlamentare, e finora le richieste di estradizione avanzate dal Tribunale Supremo spagnolo erano state respinte dalla giustizia belga.

Secondo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea una richiesta di mandato d’arresto europeo da parte della Spagna può essere respinta da un organo giudiziario europeo solo se «esiste un rischio reale di violazione» del diritto fondamentale a un equo processo e se ci sono «carenze sistemiche o generalizzate nel funzionamento del sistema giudiziario» nel paese che chiede l’arresto.

La sentenza non riguarda direttamente Puigdemont ma un altro politico catalano fuggito in Belgio, Lluis Puig Gordi, ex ministro regionale della Cultura. Come per Puigdemont, anche per Puig Gordi la Spagna aveva emesso un mandato d’arresto internazionale, che era stato respinto dal Belgio. A differenza di Puigdemont, Puig Gordi non è europarlamentare e quindi non è protetto dall’immunità. È probabile quindi che il Tribunale Supremo spagnolo ora emetta un nuovo mandato di arresto, che alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha buone probabilità di essere accolto.

Ma indirettamente la sentenza riguarda anche Puigdemont: la Corte di Giustizia dell’Unione Europea deve ancora prendere una decisione definitiva sull’immunità da europarlamentare (che gli era stata revocata dal Parlamento Europeo nel marzo del 2021 e ripristinata dalla Corte in via provvisoria nel maggio del 2022). Nel caso gli venisse nuovamente revocata, la sentenza della Corte potrebbe rendere più semplice per il Tribunale Supremo spagnolo ottenerne l’estradizione.