I serbi kosovari hanno accettato di rimuovere le barricate nel nord del Kosovo, dopo giorni di nuove tensioni

Due militari della KFOR, la forza militare di peacekeeping guidata dalla NATO, al confine tra Kosovo e Serbia (AP Photo/Marjan Vucetic)
Due militari della KFOR, la forza militare di peacekeeping guidata dalla NATO, al confine tra Kosovo e Serbia (AP Photo/Marjan Vucetic)

Mercoledì il presidente della Serbia Aleksandar Vucic ha detto che oggi, giovedì, le persone di etnia serba che vivono nel nord del Kosovo rimuoveranno le barricate che avevano allestito nei giorni scorsi in segno di protesta contro il governo kosovaro. Le proteste avevano portato a blocchi stradali e a violenze e avevano fatto temere l’inizio di nuovi conflitti tra Serbia e Kosovo: Vucic ha detto che l’accordo per la rimozione delle barricate è stato raggiunto nel corso di una riunione notturna coi leader delle proteste dei serbi kosovari.

Soprattutto, l’accordo è stato raggiunto dopo il rilascio di un ex agente di polizia serbo kosovaro precedentemente arrestato dalla polizia kosovara: il caso era uno di quelli che avevano provocato le ultime proteste e l’ex agente di polizia è stato ora scarcerato e messo agli arresti domiciliari.

Le tensioni tra Serbia e Kosovo hanno una lunga storia: il Kosovo è un’ex provincia serba e tra il 1998 e il 1999 fu combattuta una guerra tra l’esercito jugoslavo, controllato dai serbi, e i ribelli kosovari albanesi, che volevano separarsi. Nel 2008 il Kosovo dichiarò l’indipendenza dalla Serbia, che fu riconosciuta dagli Stati Uniti e da un pezzo dell’Unione Europea, ma non dai serbi e dai paesi loro alleati, come la Russia e la Cina.