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  • Domenica 25 dicembre 2022

Marine Le Pen si vuole dissociare dai gruppi della destra estrema?

Ne ha chiesto lo scioglimento senza però nominarli esplicitamente e associandoli a movimenti politici antifascisti e ambientalisti

Marine Le Pen all'Assemblea Nazionale, Parigi, 22 giugno 2022 (AP Photo/Christophe Ena)
Marine Le Pen all'Assemblea Nazionale, Parigi, 22 giugno 2022 (AP Photo/Christophe Ena)
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La scorsa settimana Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra francese Rassemblement National (RN), ha inviato una lettera alla prima ministra francese Élisabeth Borne per chiedere lo scioglimento dei piccoli gruppi estremisti che si rendono da tempo responsabili di «molteplici violenze» nel paese. La lettera è arrivata dopo che il 14 dicembre, la sera della semifinale Francia-Marocco ai Mondiali del Qatar, in diverse città francesi si erano tenute manifestazioni e aggressioni di matrice razzista organizzate da esponenti dell’estrema destra. La mossa di Le Pen è sembrata dunque un suo tentativo di dissociarsi dai movimenti identitari e radicali coinvolti nelle recenti violenze, ma sulle sue reali intenzioni ci sono molte perplessità.

Nella lettera inviata da Le Pen alla prima ministra c’è scritto che «da molti anni il paese si confronta con molteplici forme di violenza, in particolare da parte di gruppi estremisti» che fanno anche «proselitismo ideologico». Non si fa alcun riferimento alle aggressioni post partita degli ultimi giorni né si riconosce la matrice dei gruppi coinvolti: si dice che i movimenti di cui si chiede lo scioglimento hanno differenti «profili politici». I loro membri, c’è scritto, devono essere «severamente condannati e poi, al termine della loro pena, devono essere sottoposti a controlli per evitare recidive».

Dopo la semifinale Francia-Marocco ai Mondiali, poi vinta dalla Francia, decine di esponenti dell’estrema destra si erano mobilitati, e alcuni di loro erano stati arrestati, a seguito di quelle che i giornali francesi hanno definito ratonnades, spedizioni punitive di matrice razzista. Sono avvenute soprattutto a Lione e a Nizza, ma il numero principale di arresti, una quarantina, è avvenuto a Parigi. Negli ultimi mesi, spiega Le Monde, c’è stato un aumento delle aggressioni contro militanti di sinistra o di estrema sinistra compiute da una serie di gruppi locali di destra estrema nati dopo che, nel 2021, il governo francese aveva dichiarato illegale Génération Identitaire, gruppo noto soprattutto per i suoi duri messaggi anti-immigrazione e anti-Islam.

L’interesse mediatico e politico intorno alle più recenti azioni dei movimenti identitari avrebbe spinto RN a dissociarsi, cercando tra l’altro di prendere le distanze da Reconquête!, il partito dell’ex candidato alla presidenza Eric Zemmour che negli ultimi giorni è stato accusato dai partiti di sinistra di aver fomentato gli scontri della sera della semifinale dei Mondiali.

Diversi giornali, commentatori e politici hanno però criticato i contenuti della lettera e sostenuto che si tratti di un’operazione «ipocrita» di Le Pen.

Innanzitutto è stato sottolineato come, con i gruppi di estrema destra, RN abbia storicamente dei legami («si tratta di movimenti da cui arruolava sostenitori fino a non molto tempo fa», ha scritto Le Monde). Ora Marine Le Pen ne chiede lo scioglimento, ma sono esattamente gli stessi movimenti che Le Pen, solo pochi mesi fa, difendeva. Quando nel 2021 il governo aveva avviato le procedure per rendere illegale Génération identitaire, RN lo aveva difeso pubblicamente e la sua leader aveva parlato del diritto alla «libertà di espressione».

I legami di RN con i movimenti di destra estrema sono ben dimostrati. Alle amministrative del 2020 e poi alle elezioni dipartimentali dell’anno dopo diversi membri di questi gruppi erano ad esempio nelle liste di RN.

L’altra critica principale alle lettera riguarda il fatto che non vengono nominati in modo esplicito i movimenti di destra che nelle ultime settimane sono stati al centro delle cronache, ma che si associano anzi tali realtà ai movimenti antifascisti e ambientalisti. Sulle violenze avvenute durante i Mondiali, RN non avrebbe insomma preso una posizione chiara.

Spiegando il contenuto della lettera, il deputato di RN Jean-Philippe Tanguy, molto vicino a Le Pen, ha detto che è stato deciso di non indicare i gruppi di destra perché farlo «avrebbe ridotto il campo d’applicazione della richiesta stessa», che riguarda anche «i gruppi ecologisti radicali». La richiesta di RN coinvolge dunque «tutti i gruppi politici o parapolitici che spiegano che la violenza, in pratica o in teoria, non è una linea rossa invalicabile». Tanguy ha precisato di non voler mettere sullo stesso piano gli ambientalisti «che bloccano una strada o i pazzi che scendono per la strada a picchiare le persone per la loro origine etnica. Ma non dobbiamo stilare né un elenco né una gerarchia della violenza. La lista rossa, su cui si dovrebbe raggiungere il consenso, è l’uso della violenza».

Sabato, il nuovo presidente di RN Jordan Bardella (esponente dell’area più estremista del partito) è stato ospite in televisione ed è sembrato in difficoltà a dire chiaramente quale fosse la matrice degli attacchi post partita. Quando gli è stato chiesto di specificare da chi fossero arrivati, ha prima risposto «io condanno ogni violenza», e poi ha detto che la sera della semifinale Francia-Marocco ci sono stati «eccessi di gruppi di ultrasinistra e di ultradestra».

L’associazione fatta nella lettera e dai vertici di RN tra i gruppi identitari di estrema destra e i movimenti antifascisti o ambientalisti è stata criticata e argomentata, in particolare, dal quotidiano di sinistra Libération: «Va ricordato che fascismo e antifascismo (antifa) non sono la stessa cosa. E no, l’ultrasinistra e l’ultradestra non si equivalgono. Anche la loro violenza non è paragonabile. Per quanto sia inquietante, e pur da una posizione di condanna, dobbiamo fare una gerarchia tra le violenze».

La proposta di Marine Le Pen di sciogliere le associazioni di estrema destra e di estrema sinistra, dice Libération, stabilisce una forma di simmetria non solo nella violenza che queste diverse realtà possono praticare, ma anche nei loro obiettivi politici: «Se all’estrema sinistra è capitato di essere violenta, e persino omicida nei suoi momenti di perdizione, questa violenza viene esercitata contro simboli o rappresentanti di un ordine, di un potere politico o economico. I famosi black bloc attaccano le vetrine delle banche, gli “eco-terroristi” lanciano salsa di pomodoro sul vetro di un capolavoro o bloccano infrastrutture giudicate d’altri tempi. La violenza dell’estrema destra non attacca le istituzioni ma i gruppi umani (stranieri, neri, ebrei, arabi, omosessuali) per quello che sono».

In molti, dunque, hanno interpretato la richiesta fatta da Le Pen nella lettera come un semplice e ulteriore tentativo di ripulire l’immagine del partito: «Una nuova passata di rosa confetto sulla facciata di questo partito politico di cui la fiamma fascista, seppur stilizzata, è ancora l’emblema», ha scritto Libération.

Dopo il processo di normalizzazione e la cosiddetta «dédiabolisation», “de-demonizzazione”, cioè l’operazione avviata da RN negli scorsi anni per darsi un’immagine più moderata e rassicurante, ora il partito sta affrontando un’ultima fase, che i giornali francesi hanno chiamato «notabilisation»: sta cercando di guadagnarsi notabilità, soprattutto in vista delle prossime presidenziali.