La Marina thailandese ha recuperato sei corpi e un superstite dopo il naufragio di una sua nave militare

Il marinaio salvato lunedì, molte ore dopo il naufragio (AP Photo/Anuthep Cheysakron)
Il marinaio salvato lunedì, molte ore dopo il naufragio (AP Photo/Anuthep Cheysakron)

Fra martedì e mercoledì la Marina thailandese ha recuperato i corpi di sei soldati coinvolti nell’affondamento di domenica della nave HTMS Sukhothai. Le ricerche con elicotteri, navi da guerra e droni stanno continuando nella zona del golfo del Siam, circa 250 chilometri a sud di Bangkok, dove la nave è affondata: 23 persone risultano ancora disperse. Lunedì una persona era stata trovata viva e cosciente, dopo aver resistito 10 ore usando una boa per rimanere a galla.

Secondo le autorità è ancora possibile che alcuni soldati siano vivi, ma le ricerche sono rese più complesse dalle condizioni del mare. Domenica sera i forti venti nella zona avevano prima messo fuori uso i sistemi elettrici dell’imbarcazione e poi l’avevano fatta ribaltare su un lato: alle 23.30 italiane era affondata. La maggior parte degli occupanti della nave era stata salvata prima dell’affondamento, ma è stata annunciata l’apertura di una inchiesta: l’ipotesi è che non ci fossero giubbotti di salvataggio per tutti.