Twitter ha sospeso i profili di diversi giornalisti

Gli account avrebbero violato una regola pensata per vietare agli utenti di condividere gli spostamenti del jet di Elon Musk

(Twitter)
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Giovedì almeno otto giornalisti molto seguiti che si occupano di tecnologia e negli ultimi mesi avevano scritto in modo critico dell’imprenditore Elon Musk, il nuovo proprietario di Twitter, sono stati sospesi dal social network. Tra di loro ci sono Ryan Mac del New York Times, Drew Harwell del Washington Post, Donie O’Sullivan della CNN, Matt Binder di Mashable, Micah Lee di The Intercept e i giornalisti freelance Aaron Rupar e Tony Webster. Nelle stesse ore è stato sospeso anche il profilo ufficiale di Mastodon, la piattaforma social decentralizzata che si propone come alternativa a Twitter.

La decisione di sospendere gli account verificati di giornalisti che sulla piattaforma erano seguiti da decine di migliaia di persone e che lavorano per testate affidabili ha fatto molto discutere, a maggior ragione perché segnala a parere di molti un’ulteriore deviazione di Musk dalle sue ripetute promesse di ampliare la libertà di parola sulla piattaforma e censurare il meno possibile i contenuti.


Twitter non ha dato spiegazioni ufficiali dettagliate per motivare la scelta, e sui profili sospesi appare una scritta secondo cui, semplicemente, l’utente «ha violato le regole di Twitter». Ma l’imprenditore Mike Solana ha fatto notare che almeno metà degli account sospesi aveva recentemente pubblicato tweet o link che rimandavano al profilo Mastodon di @ElonJet, l’account che segnalava in modo automatico e in tempo reale i voli compiuti dal jet privato di Elon Musk, prendendo i dati da un sito legale e di dominio pubblico che segue il tragitto degli aerei.

Il mese scorso, Musk aveva dato rassicurazioni riguardo all’importanza che dà alla libertà d’espressione sostenendo che non avrebbe sospeso neanche @ElonJet. Mercoledì però ha cambiato idea dopo aver raccontato che «uno stalker pazzo» aveva appena seguito un’auto che era convinto trasportasse Musk, e su cui invece c’era suo figlio di due anni, X. Non è chiaro come l’inseguimento dell’auto sia legato agli spostamenti con il jet privato, ma Twitter ha velocemente introdotto una nuova regola secondo cui «ogni account che diffonde informazioni personali su dove si trova una persona in tempo reale sarà sospeso in quanto violazione della sicurezza fisica».

In risposta a Solana, Musk ha detto che la regola «si applica ai “giornalisti” come a tutti gli altri» e che gli account sospesi «hanno pubblicato la mia esatta posizione in tempo reale, dando fondamentalmente le coordinate a chiunque voglia assassinarmi, in (ovvia) violazione diretta dei termini di servizio di Twitter».

In un intervento su Twitter Spaces – una funzione della piattaforma che permette di parlare live tra utenti – Musk ha poi accusato i giornalisti di aver aggirato il divieto pubblicando link agli account di @ElonJet su Facebook e Mastodon. Si ipotizza quindi che anche la scelta stessa di bandire Mastodon sia legata alla nuova regola sulla condivisione delle coordinate sui voli in tempo reale.

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In un’email a The Verge, la responsabile della moderazione dei contenuti di Twitter Ella Irwin ha fatto notare che nella nuova regola introdotta mercoledì viene esplicitato che è vietato anche condividere link a pagine esterne alla piattaforma, se includono informazioni sulla posizione in tempo reale di qualcuno. «Senza commentare account specifici, posso confermare che sospenderemo tutti gli account che violano le nostre politiche sulla privacy e mettono a rischio altri utenti. Non facciamo eccezioni a questa politica per giornalisti o altri account», ha detto Irwin.

Gli account come @ElonJet esistono principalmente per evidenziare quanto spesso le celebrità e i miliardari ricorrano a mezzi di trasporto privati molto inquinanti.

Charlie Stadtlander, portavoce del New York Times, ha detto che le sospensioni sono «discutibili e spiacevoli», mentre la portavoce della CNN Kristine Coratti Kelly le ha chiamate «preoccupanti, ma non soprendenti», data «la crescente instabilità e volatilità di Twitter».

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