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  • Mercoledì 7 dicembre 2022

Il governo vuole sospendere le multe per i non vaccinati

Sarebbero dovute partire a dicembre, ma un emendamento al decreto sui rave rimanderà la questione a luglio del 2023

Una manifestazione contro i vaccini per il coronavirus a Napoli (Fabio Sasso/ZUMA Press Wire)
Una manifestazione contro i vaccini per il coronavirus a Napoli (Fabio Sasso/ZUMA Press Wire)

La commissione Giustizia al Senato ha approvato un emendamento al decreto-legge sui “raduni pericolosi” che prevede la sospensione fino al 30 giugno 2023 delle multe di 100 euro per le persone che non si sono vaccinate contro il coronavirus. Le multe erano state imposte dal governo di Mario Draghi dopo l’introduzione dell’obbligo vaccinale. L’emendamento è stato presentato dai senatori della Lega Erika Stefani, Manfredi Potenti e Massimiliano Romeo (che è anche capogruppo al Senato del partito).

L’approvazione dell’emendamento significa che la sospensione delle multe – per chi non le ha già pagate – entrerà in vigore se e quando il decreto-legge in cui è stato inserito sarà definitivamente convertito in legge dal parlamento. È chiaro però che nel frattempo il governo non ha intenzione di avviare il procedimento sanzionatorio: nella sostanza nessuno dovrebbe ricevere ulteriori atti in caso di mancato pagamento, anche se l’emendamento non è ancora tecnicamente entrato in vigore.

L’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus era stato introdotto dal governo Draghi a partire dal primo febbraio di quest’anno e riguardava tutte le persone con più di 50 anni, il personale scolastico, le forze dell’ordine e il personale sanitario. Contestualmente era stata decisa una multa di 100 euro per chi non rispettava l’obbligo. Era previsto che fosse sanzionato non solo chi non aveva aderito del tutto alla campagna vaccinale, ma anche chi non aveva completato il ciclo vaccinale secondo i tempi stabiliti: quindi chi non aveva ricevuto la dose di richiamo (la terza, per la maggior parte delle persone) entro il 15 giugno.

Le multe erano già state inviate nei mesi scorsi, ma era stato fissato un tempo di 6 mesi entro i quali chi avesse avuto diritto a un’esenzione dal vaccino potesse giustificarsi (inizialmente c’erano stati anche diversi problemi nelle procedure d’invio delle multe, che erano arrivate per errore ad alcune persone).

L’emendamento, che sospende le multe per 7 mesi, ha ricevuto molte critiche da parte delle opposizioni, che hanno accusato il governo di voler legittimare a scopi politici ed elettorali posizioni antiscientifiche come quelle di chi nega l’utilità del vaccino contro il coronavirus (o di chi ne proclama addirittura la pericolosità). La sospensione delle multe peraltro è un modo per non prendere una posizione più netta, come sarebbe per esempio quella di abolirle del tutto, pochi giorni dopo che la Corte costituzionale aveva di fatto giudicato legittimo l’obbligo vaccinale imposto dal governo Draghi.

Ha ricevuto molte critiche anche la decisione di inserire l’emendamento in un decreto che si occupa di altri temi: il decreto-legge in questione è infatti il 162 del 31 ottobre, che includeva già di per sé misure su ambiti piuttosto diversi tra loro, dalla sanità alla giustizia, ma è ricordato e discusso soprattutto per quelle che riguardano le limitazioni ai “rave party”.

L’emendamento sulle multe per i non vaccinati aggiunge un ulteriore elemento. I decreti legge dovrebbero essere emanati per ragioni di necessità e urgenza, e secondo diversi pronunciamenti della Corte costituzionale dovrebbero anche riguardare ambiti specifici, ma in Italia è abbastanza comune che i governi li usino per inserire provvedimenti molto diversi tra loro.