Il Parlamento Europeo si è messo d’accordo con il Consiglio dell’Unione Europea sulla proposta di regolamento contro la deforestazione

Bovini pascolano su un terreno deforestato vicino a Novo Progresso, nello stato brasiliano del Pará, il 23 agosto 2020 (AP Photo/Andre Penner, File, LaPresse)
Bovini pascolano su un terreno deforestato vicino a Novo Progresso, nello stato brasiliano del Pará, il 23 agosto 2020 (AP Photo/Andre Penner, File, LaPresse)

Tra le istituzioni dell’Unione Europea c’è stato un importante progresso riguardo alla proposta di regolamento pensata per impedire che nei paesi membri siano commercializzati prodotti ottenuti grazie alla deforestazione nei paesi in cui crescono foreste tropicali. Il 6 dicembre infatti il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea, l’organo formato dai rappresentanti dei governi dei 27 paesi membri, hanno raggiunto un accordo sulla proposta che il Parlamento aveva presentato a settembre a partire da un primo progetto della Commissione Europea.

Il regolamento riguarda tutte le importazioni di cacao, caffè, gomma, legno, olio di palma, soia e derivati dall’allevamento animale: chi vende questi beni nei paesi dell’Unione sarà obbligato a verificare che non siano stati prodotti sfruttando terreni deforestati dopo il 2020, o modificando in modo non sostenibile una foresta, ovunque nel mondo.

Se sarà efficace, il regolamento potrà avere un grosso impatto, perché l’Unione Europea è uno dei maggiori consumatori di queste materie prime, se non il primo, in alcuni casi. Una riduzione della deforestazione nel mondo aiuterebbe a compensare le emissioni di gas serra, la causa del cambiamento climatico, e ridurrebbe le perdite di biodiversità. Tuttavia non sarà semplice far rispettare il regolamento perché i controlli sono complicati, specialmente per le filiere produttive che riguardano vari paesi.

Ora il Parlamento e il Consiglio, che sono i due enti legislativi dell’Unione, dovranno formalmente adottare il regolamento perché possa entrare in vigore. A quel punto le aziende dei settori economici coinvolti avranno 18 mesi di tempo per adattarsi alle nuove regole (24 nel caso delle aziende più piccole). I paesi europei saranno tenuti a controllare il rispetto del regolamento da parte del 9 per cento delle aziende che esportano dai paesi in cui c’è un alto rischio di deforestazione, scelte a campione.