La donna arrestata in Corea del Sud per il caso dei resti di due bambini trovati in due valigie acquistate a un’asta è stata estradata in Nuova Zelanda

La donna arrestata per il caso dei due bambini morti trovati nella valigia acquistata a un'asta in Nuova Zelanda (Bae Byung-soo/Newsis via AP, File)
La donna arrestata per il caso dei due bambini morti trovati nella valigia acquistata a un'asta in Nuova Zelanda (Bae Byung-soo/Newsis via AP, File)

Lunedì sera è stata estradata in Nuova Zelanda la donna arrestata in Corea del Sud lo scorso 15 settembre perché accusata di essere coinvolta nel caso dei resti dei due bambini trovati lo scorso 11 agosto da una famiglia di Auckland, nel nord della Nuova Zelanda, in due valigie acquistate a un’asta online. Il caso era stato per giorni al centro delle cronache neozelandesi ed era stato molto commentato anche all’estero.

La donna ha 42 anni ed è nata in Corea del Sud: la sua identità non è stata diffusa dalla polizia. È stata consegnata lunedì sera alle autorità neozelandesi all’aeroporto internazionale di Incheon, vicino a Seul. Il ministro della Giustizia sudcoreano ha detto di aver consegnato alle autorità neozelandesi una «importante prova» rispetto alle accuse rivolte alla donna, senza però specificare di che tipo.