È stata arrestata una persona per il caso dei resti dei bambini trovati in due valigie acquistate a un’asta in Nuova Zelanda

La donna arrestata in Corea del Sud (Bae Byung-soo/Newsis via AP)
La donna arrestata in Corea del Sud (Bae Byung-soo/Newsis via AP)

Giovedì mattina in Corea del Sud è stata arrestata una donna accusata di essere coinvolta nel caso dei resti dei due bambini trovati lo scorso 11 agosto da una famiglia di Auckland, nel nord della Nuova Zelanda, in due valigie acquistate in un’asta online assieme ad altri oggetti abbandonati da tempo in un deposito della città. Il caso era stato per giorni al centro della cronaca neozelandese ed è stato molto commentato anche all’estero.

La donna, che è di origini coreane e di cui non è stata diffusa l’identità, ha circa 40 anni. È stata arrestata da alcuni agenti in borghese mentre si nascondeva in un appartamento di Ulsan, nel sud della penisola di Corea. Contro di lei era stato emesso un mandato d’arresto dall’Interpol, l’organizzazione internazionale della polizia criminale che sta collaborando con la polizia neozelandese in un’indagine per omicidio. Le ricerche sono durate circa tre settimane, e la Nuova Zelanda ha ora chiesto l’estradizione della donna.

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