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  • Domenica 27 novembre 2022

Ischia dopo la frana

Si continuano a cercare i dispersi nel fango, mentre ci sono sette morti accertati

(Ivan Romano/Getty Images)
(Ivan Romano/Getty Images)
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Sono morte almeno sette persone nella frana che all’alba di sabato ha colpito Casamicciola Terme, un comune di poco più di 7mila abitanti nel nord dell’isola di Ischia, in Campania. La frana ha causato una violenta colata di fango e massi che ha distrutto o gravemente danneggiato molti edifici e che è arrivata fino al mare. Più di 160 persone sono rimaste senza casa e alcune decine sono tuttora isolate senza acqua né luce, in zone che la frana ha reso difficili da raggiungere per i soccorritori.

La frana, avvenuta intorno alle 5 di mattina di sabato, è stata causata da un forte nubifragio: secondo le stime del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), tra la mezzanotte e le 6 del mattino di sabato sono caduti intorno a Casamicciola 126 millimetri di pioggia: per la zona è il valore più alto degli ultimi vent’anni, cioè da quando a Ischia ci sono i pluviometri che lo registrano. La pioggia ha fatto staccare una grossa porzione di terreno in altura che è arrivata fino al paese.

Una visuale dall’alto dei danni causati dalla frana a Casamicciola Terme: si vede piuttosto chiaramente il percorso della colata di fango (AP Photo/Salvatore Laporta)

In un Consiglio dei ministri straordinario convocato domenica mattina, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per un anno e ha annunciato lo stanziamento di 2 milioni di euro per realizzare i necessari interventi di riparazione e ricostruzione. Come Commissaria della Protezione civile per la gestione dell’emergenza è stata nominata la vice prefetta Simonetta Calcaterra, che era già Commissaria straordinaria a Casamicciola, dove il consiglio comunale era stato sciolto alcuni mesi fa.

Lo stato di emergenza è una misura che serve a disporre fondi da utilizzare saltando gli abituali passaggi burocratici: dura un anno e servirà a decidere eventualmente se serviranno altri stanziamenti. Tra i primi interventi necessari, Nello Musumeci – il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare – ha menzionato la sistemazione delle strade, la costruzione di alloggi temporanei e la fornitura di pasti alle persone che ne hanno bisogno.

(Alessandro Garofalo/LaPresse)

Sabato i soccorritori dei vigili del fuoco e della protezione civile hanno liberato diverse persone che erano rimaste bloccate nel fango: ci sono almeno dieci feriti lievi e uno in gravi condizioni, che è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli. Il suo salvataggio è stato molto raccontato perché in parte ripreso in un video che mostra l’uomo mentre aspetta i soccorsi appeso agli infissi di una finestra.

Le ricerche dei dispersi sono andate avanti anche nella notte e poi per tutta la giornata di domenica, quando sono stati trovati i corpi di alcune persone: i morti accertati sono sette, ma ci sono ancora cinque dispersi.

Domenica mattina si sono uniti alle ricerche di vigili del fuoco e Protezione civile anche i sommozzatori, che cercano nelle acque a nord di Ischia eventuali corpi trasportati fino al mare dalla colata di fango.

(Alessandro Garofalo/LaPresse)

La zona di Casamicciola Terme interessata dalla frana è descritta da tempo come particolarmente problematica, come varie altre dell’isola, a causa del terreno di origine vulcanica che quando assorbe molta acqua può staccarsi e creare frane di fango, detriti e massi. Dal 1900 a oggi si è verificata una dozzina di eventi simili, la maggior parte dei quali proprio intorno a Casamicciola. L’ultima frana, nel 2009, fu simile a quella avvenuta sabato: in quell’occasione una colata di fango e detriti travolse e uccise una ragazza di quattordici anni.