L’economia dell’Eurozona andrà in recessione tecnica nei prossimi mesi, secondo le stime della Commissione europea

Il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, a sinistra, con il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis (AP Photo/Olivier Matthys)
Il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, a sinistra, con il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis (AP Photo/Olivier Matthys)

Venerdì mattina la Commissione europea ha pubblicato le sue abituali stime sull’economia della cosiddetta “Eurozona”, cioè l’area dei 19 paesi che adottano l’euro: nei prossimi due trimestri, ossia gli ultimi tre mesi del 2022 e i primi del 2023, ci si aspetta una contrazione dell’economia, che porterà quindi l’Eurozona in “recessione tecnica” (che è appunto la condizione che si verifica quando c’è una variazione negativa per due trimestri consecutivi). In generale la Commissione ha previsto una crescita dell’economia dell’Eurozona del 3,2 per cento per il 2022, un po’ più di quanto ci si aspettava, ma solo dello 0,3 per cento per il 2023: decisamente meno dell’1,4 per cento che era stato previsto solo lo scorso luglio.

La recessione tecnica in ogni caso non dovrebbe avere grosse conseguenze su altri importanti indicatori economici, come il livello di disoccupazione dell’area. L’inflazione, cioè l’aumento generalizzato del livello dei prezzi, resterà piuttosto alta anche il prossimo anno e tornerà a livelli accettabili solo nel 2024: la Commissione si aspetta che sarà al 6,1 per cento nel 2023, in calo rispetto all’8,5 per cento di quest’anno, mentre dovrebbe scendere drasticamente fino al 2,6 per cento nel 2024.

Il commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha parlato di un «periodo molto impegnativo» per l’economia dell’Unione europea, causato soprattutto dall’aumento dei prezzi dell’energia e dall’aumento dell’inflazione, ma ha anche sottolineato la «grande resistenza alle scosse provocate da questa situazione» mostrata dall’economia europea.