(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

Tre agenti della polizia penitenziaria del carcere di Bari sono stati messi agli arresti domiciliari con l’accusa di aver picchiato un detenuto

Mercoledì tre agenti della polizia penitenziaria del carcere di Bari sono stati messi agli arresti domiciliari con l’accusa di aver picchiato un detenuto. L’ordine è arrivato su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari, a seguito di un’inchiesta avviata da una segnalazione della direzione e del comando della polizia penitenziaria di Bari. Ai tre agenti è stato contestato il reato di tortura.

L’episodio contestato ai tre poliziotti – Domenico Coppi, Giacomo Delia e Raffaele Finestrone – risale al 27 aprile scorso, durante il trasferimento di un detenuto di 41 anni dalla sua cella al reparto medico. Secondo la ricostruzione della procura di Bari, i tre poliziotti avrebbero bloccato a terra il detenuto e l’avrebbero picchiato per quattro minuti, dandogli calci e pugni. Il motivo del pestaggio sarebbe stato il tentativo del detenuto di dare fuoco a un materasso.

Durante il pestaggio altri sei poliziotti avrebbero assistito alla scena senza intervenire: per questo nei loro confronti è stata disposta la sospensione per un anno, con l’accusa di concorso in tortura. Sono indagati anche tre infermieri e il medico di guardia all’infermeria, che non hanno segnalato le ferite riportate dal detenuto dopo essere stato ricoverato e non hanno denunciato il pestaggio pur sapendo che era avvenuto.

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