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  • Lunedì 7 novembre 2022

La storica scommessa sportiva vinta da “Materasso Mack”

Grazie alla vittoria di Houston nelle World Series, un famoso imprenditore texano ha incassato 75 milioni di dollari

di Pietro Cabrio

Jim McIngvale con una parte dell'ultima vincita (@MattressMack)
Jim McIngvale con una parte dell'ultima vincita (@MattressMack)
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A maggio, quando la lunga stagione del baseball nordamericano era appena iniziata, Jim McIngvale, un famoso giocatore d’azzardo texano, aveva puntato 3 milioni di dollari sulla vittoria finale degli Houston Astros, la squadra per cui tifa. Pur essendo tra le squadre più competitive e quindi tra le favorite per la vittoria del campionato, le quotazioni degli Astros erano ancora molto alte, per la lunghezza e l’imprevedibilità di una stagione ancora tutta da giocare, fatta di 162 partite e poi di un’altra dozzina da disputare eventualmente ai playoff.

Lo scorso fine settimana, quasi cinque mesi dopo quella scommessa e altri 7 milioni di dollari giocati nel corso della stagione tra varie agenzie, gli Astros hanno veramente vinto le World Series, le finali del campionato, battendo Philadelphia in sei gare. McIngvale ha così incassato complessivamente 75 milioni di dollari, 30 dei quali soltanto dalla singola scommessa di 3 milioni fatta a maggio: per la società che possiede il Caesars Palace di Las Vegas, dove McIngvale l’ha piazzata, è la più grossa vincita di sempre legata allo sport.

Il seguito riscosso da McIngvale nel corso delle sei partite delle World Series è stato tale che gli Astros gli hanno fatto effettuare il primo lancio simbolico della gara decisiva, quella disputata a Houston nella notte tra sabato e domenica. Poi, alla giocata che ha decretato la vittoria degli Astros, è stato festeggiato dal pubblico e dal personale dello stadio.

McIngvale è un imprenditore, titolare di una catena di negozi di arredamento: da qui il suo soprannome, “Materasso Mack”. È noto per scommettere grosse somme sui più importanti eventi sportivi nordamericani, spesso senza successo. Prima di queste World Series, per esempio, di lui si ricordavano soprattutto i 9 milioni e mezzo di dollari persi all’ultimo Super Bowl della National Football League, vinto dai Los Angeles Rams e non dai Cincinnati Bengals. Lui però sostiene di aver registrato vendite per 20 milioni di dollari nei suoi negozi in quel periodo.

McIngvale ha infatti una strategia per non dipendere troppo dagli esiti delle scommesse. Nel corso degli anni le sue attività imprenditoriali gli hanno garantito un patrimonio stimato in 300 milioni di dollari. Partendo da un patrimonio di questo tipo, McIngvale fa diventare le sue scommesse delle campagne promozionali legate alla catena di negozi che possiede. Dopo la vittoria di Houston, per esempio, chi aveva speso più di 3mila dollari nei suoi punti vendita verrà completamente rimborsato.

Con iniziative simili McIngvale rinuncia quindi a una parte delle vincite, e in caso di esiti negativi — dice — può arginare le perdite tramite l’aumento delle vendite nei suoi negozi, stimolate dalle campagne promozionali. E in entrambi i casi, che vinca o che perda, facendo parlare di sé come in questi giorni fa conoscere a tanti le sue attività.

Prima che le World Series finissero aveva detto: «Se la scommessa andrà a buon fine riavrò indietro i 10 milioni di dollari di capitale che ho investito e la promozione non avrà nessun costo. Se vince Philadelphia, allora sarò fuori di 10 milioni, ma avrò aumentato le vendite e generato interesse in entrambi i casi».

Nonostante la portata dell’ultima vincita, e altre ottenute nel passato, le notizie su di lui riguardano soprattutto scommesse perse. Tra l’ultimo Super Bowl e le recenti World Series, per esempio, aveva perso quasi 3 milioni di dollari al Kentucky Derby, la più importante gara statunitense di ippica. Prima ancora, scommettendo con le stesse modalità sulla vittoria di Houston in una passata edizione delle World Series, aveva perso circa 13 milioni di dollari.

Anche se non si può dire con esattezza quale sia il bilancio complessivo in oltre quarant’anni di scommesse sportive — peraltro sempre più alte — per i tifosi texani McIngvale è diventato una sorta di portafortuna, specialmente dopo quanto successo in una delle gare disputate a Philadelphia. In quel caso era stato preso di mira da alcuni tifosi locali, e in alcuni video pubblicati online lo si era visto litigare animatamente protetto dalla sicurezza. Da quell’episodio Philadelphia non ha più vinto: in uno sport storicamente legato alla scaramanzia e alle cosiddette “maledizioni”, ora a McIngvale viene riconosciuto un ruolo nella vittoria delle World Series, anche se lui ha detto: «Gli Astros hanno fatto tutto il lavoro, io ci ho solo messo i soldi».

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