La prima decisione economica del governo Meloni

Il Consiglio dei ministri ha stanziato per il 2023 ventuno miliardi di spesa in deficit per tenere basso l'aumento delle bollette

(ANSA/ FILIPPO ATTILI)
(ANSA/ FILIPPO ATTILI)

Venerdì sera il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ha pubblicato l’aggiornamento della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF), che era stata approvata in forma semplificata dal governo uscente di Mario Draghi. In poche parole, si tratta di una bozza della legge di bilancio che presenterà nelle prossime settimane al parlamento, con cui vengono finanziate le principali misure economiche per l’anno successivo.

Non ci sono state sorprese, nel senso che come anticipato da giorni il governo ha stanziato fondi soprattutto per contenere l’aumento delle bollette. La NADEF non è ancora stata diffusa pubblicamente ma il governo ne ha anticipato alcuni contenuti in una conferenza stampa. La misura non contiene particolari stanziamenti per le riforme annunciate dalla nuova maggioranza, anche perché i margini di spesa del governo almeno per i prossimi mesi saranno strettissimi.

Con la NADEF il governo Meloni ha stabilito che nel 2023 la quota di finanziamento in deficit – che si ottiene cioè chiedendo soldi in prestito – sarà del 4,5 per cento rispetto al PIL. Si parla di circa 21 miliardi: Meloni ha annunciato che verranno usati «in maniera esclusiva» per limitare l’aumento delle bollette, dovuto alla crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina. Sono cifre che erano già circolate nei giorni scorsi, e che secondo le cronache politiche avevano già ricevuto un avallo informale dalla Commissione Europea, che per le norme europee legge in anticipo le bozze della legge di bilancio di ciascuno stato membro ed esprime un parere.

Secondo alcuni retroscena politici nel Consiglio dei ministri di oggi il governo ha anche parlato di modificare il controverso Superbonus edilizio, una misura approvata dal secondo governo di Giuseppe Conte su cui da tempo erano emerse grandi perplessità: secondo ANSA la quota di finanziamento pubblico alle ristrutturazioni di edifici privati sarebbe abbassata dal 110 al 90 per cento.

Nella NADEF il governo Meloni ha anche confermato che nel 2023 il PIL italiano aumenterà dello 0,6 per cento rispetto al 2022, come già previsto dal governo Draghi nella NADEF provvisoria diffusa a fine settembre. In conferenza stampa il nuovo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che le stime sono più incerte del solito per via dell’instabilità economica globale, e anche che l’economia italiana potrebbe rischiare di entrare in recessione nel caso l’instabilità continui a deteriorare.

Il governo Meloni si è insediato da appena dieci giorni ma è già in ritardo rispetto ai tempi con cui di solito viene presentata e approvata la legge di bilancio. L’ultimo governo politico in carica con una salda maggioranza, il Conte II sostenuto da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, presentò la sua proposta di legge di bilancio a metà ottobre e riuscì ad approvarla definitivamente in parlamento soltanto il 24 dicembre, più di due mesi dopo. Non è chiaro inoltre se nel frattempo la Commissione Europea avrà da ridire su alcuni punti della bozza definitiva della legge di bilancio, che il governo dovrebbe diffondere nei prossimi giorni.