I nuovi nomi dei ministeri della destra

Dalla "sovranità alimentare" alla "natalità", molti ministeri assumeranno definizioni diverse e con termini ricorrenti nella retorica della destra

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (ANSA/GIUSEPPE LAMI)
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (ANSA/GIUSEPPE LAMI)
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Quando Giorgia Meloni ha letto la lista dei ministri del suo nuovo governo venerdì 21 ottobre, dopo avere ricevuto l’incarico da presidente del Consiglio, in molti hanno notato la scelta di cambiare denominazione ad alcuni dei ministeri, introducendo parole che ricorrono spesso nelle formulazioni della destra. Dalla “sovranità alimentare” alla “natalità” ci sono stati diversi cambiamenti, che dovranno essere formalizzati con le prime attività del governo, non appena sarà avvenuto il passaggio di consegne con il governo uscente di Mario Draghi.

Le modifiche più sostanziali nella nomenclatura hanno riguardato otto ministeri, almeno stando all’elenco fornito da Meloni. È una scelta, per lo più di comunicazione, adottata di frequente dai nuovi governi e che ha avuto molti precedenti, anche quando a governare erano il centrosinistra o il centrodestra.

Ministero dello Sviluppo economico → Ministero delle Imprese e del made in Italy
È un ministero che ha importanti responsabilità nella gestione e nel coordinamento delle attività delle aziende, specialmente rispetto alle iniziative all’estero, e da questo è probabilmente derivata la scelta di aggiungere “made in Italy”. Il tema è ripreso spesso da Giorgia Meloni, ma è comunque caro anche a Matteo Salvini e più in generale affiora in numerosi comizi, al di là degli orientamenti politici.

Ministero degli Affari europei → Ministero degli Affari europei, coesione territoriale e PNRR
L’aggiunta più importante riguarda quella sul Piano nazionale ripresa resilienza, per identificare quale ministero si dovrà occupare dell’ingente quantità di fondi prevista proprio per il PNRR.

Ministero delle Pari opportunità e famiglia → Ministero della Famiglia, natalità e pari opportunità
La nuova denominazione mette in primo piano il tema della “famiglia”, molto presente nella retorica di destra, e introduce quello di “natalità” in riferimento alle politiche per favorire le nuove nascite, ma secondo vari osservatori anche per segnalare un nuovo impegno sulle scelte procreative. L’indicazione è presente nel nome di ministeri simili anche all’estero, ma con accezioni spesso diverse e legate essenzialmente alle politiche per assistere i nuovi genitori.

Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali → Ministero dell’Agricoltura e sovranità alimentare
La “sovranità alimentare” è stata probabilmente la novità più discussa dopo l’annuncio di Meloni, ma la locuzione è utilizzata da tempo per indicare politiche di protezione e tutela degli alimenti e per un equo accesso alle risorse alimentari, come spieghiamo qui.

Ministero della Transizione ecologica → Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica
Il ministero torna ad assumere la definizione precedente a quella assunta nel governo Draghi, ma con l’aggiunta di “sicurezza energetica”, un riferimento all’attuale crisi energetica seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non è chiaro in che modo saranno declinate le responsabilità del ministero.

Ministero dell’Istruzione → Ministero dell’Istruzione e del merito
L’aggiunta del “merito” ha fatto sollevare qualche critica. Come ha scritto Stefano Bartezzaghi su Repubblica: «Nel nome del ministero scolastico appare invece il Merito (ahi, non il Metodo!). “Istruzione e Merito” vorrà suggerire che per Istruzione si intende una disposizione che deve essere ben eseguita e non solo dai discenti ma anche dai docenti. Si spera almeno che valga anche per i Ministri».

Ministero del Sud e Coesione territoriale → Ministero delle Politiche del mare e del Sud
È tra le revisioni più creative annunciate da Meloni e riprende anche in questo caso uno dei temi emersi spesso nei suoi discorsi, legati all’importanza del mare per un paese come il nostro, che è pur sempre una penisola. Alcuni osservatori hanno ipotizzato che il ministro potrebbe assumere anche qualche delega legata al controllo dei mari, e quindi dei flussi di migranti, ma occorrerà attendere le decisioni del governo.

Ministero delle Politiche giovanili → Ministero dello Sport e dei giovani
Le politiche giovanili, che nel governo Draghi erano un ministero, confluiscono nel ricostituito ministero dedicato allo Sport, che sempre nel governo uscente era gestito con una delega sotto la presidenza del Consiglio. Nel governo Berlusconi IV, Meloni era stata ministra per la Gioventù.