Il concorso di grassezza per gli orsi dell’Alaska

Ad ottobre chiunque su internet può fare da giurato e votare quelli che sembrano più pronti ad affrontare l'inverno

(Fat Bear Week/ Explore.org)
(Fat Bear Week/ Explore.org)
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Ancora poche ore e si saprà il nome del vincitore del concorso per l’orso più grasso dell’anno del parco naturale di Katmai. Gli ultimi concorrenti rimasti in gara nella nona edizione della “Fat Bear Week”, la “Settimana dell’orso grasso” ideata per far conoscere a più persone possibili la vita degli orsi bruni nel sud dell’Alaska, sono 747 e 901, un maschio e una femmina. Chiunque abbia un indirizzo email può giudicare quale dei due sia l’orso più pronto ad affrontare l’inverno grazie alle proprie riserve di grasso basandosi su un paio di fotografie, per poi votare sul sito del concorso, ospitato su Explore.org, una piattaforma di live webcam per guardare animali selvatici negli zoo o nei loro ambienti naturali.

(Fat Bear Week/Explore.org)

Il concorso della Fat Bear Week era nato come attività di comunicazione e divulgazione del parco di Katmai, ma negli anni la sua popolarità ha raggiunto molte altre persone. All’edizione dell’anno scorso sono stati registrati più di 600mila voti.

La gara, che quest’anno è cominciata il 5 ottobre, funziona a eliminazione diretta e all’inizio i concorrenti erano dodici. Si sono qualificati per competere perché hanno frequentato le rive del fiume Brooks, lungo le quali sono disposte le webcam del parco di Katmai, sia all’inizio dell’estate che quest’autunno: hanno così potuto essere fotografati prima e dopo la lunga dieta estiva a base di salmoni, quella che permette agli orsi bruni nordamericani di mettere da parte grandi scorte di grasso per resistere ai mesi invernali, quelli dell’ibernazione (più comunemente chiamata “letargo”). Quando poi gli orsi si svegliano in primavera pesano notevolmente di meno.

Le immagini vengono usate per aiutare i giurati della Fat Bear Week a votare e mostrano le grandi trasformazioni fisiche che ogni orso subisce nel corso dell’anno.

In tutto il parco di Katmai, che copre circa 16mila chilometri quadrati, vivono più di 2.200 orsi bruni, una delle più grandi popolazioni di questa specie che ci siano al mondo. Di questi 93 sono stati identificati, gli è stato cioè assegnato un nome e un numero, e vengono studiati come individui dai guardiaparco. Le annotazioni su ciascuno di loro, prese anno dopo anno, formano una specie di biografia che rende possibile capire un po’ le personalità dei singoli orsi e quindi interpretare meglio le interazioni tra loro.

747 è un grosso maschio, identificato e “numerato” dai guardiaparco del Katmai nel 2004, quando doveva avere un paio d’anni: dunque ne ha almeno 18. Come tanti maschi adulti ha molte cicatrici sul muso e sul collo, dovute a scontri con altri orsi. Il suo nome non è dovuto alla somiglianza con l’omonimo modello di aereo Boeing, anche se lo si potrebbe pensare osservandone la stazza. Si stima che pesi circa 636 chilogrammi e normalmente cerca di imporsi sugli altri maschi del fiume Brooks sfruttando unicamente le sue dimensioni, e non l’aggressività: la maggior parte dei maschi non prova nemmeno a scontrarsi con lui, vedendo quanto è grosso. Con questa strategia, nell’estate del 2021 ha battuto l’orso 856, diventando il maschio dominante lungo il fiume.

747 aveva vinto la Fat Bear Week nel 2020 ed è l’orso su cui ha puntato l’ex guardiaparco Mike Fitz, inventore del concorso.

(Fat Bear Week/ Explore.org)

A sfidare 747 nella finale è 901, una giovane femmina identificata nel 2018, quando aveva 2 anni e mezzo. Ha orecchie bionde e triangolari, con una pelliccia di un colore marrone tendente al dorato all’inizio dell’estate e più scura verso la fine. Secondo la sua biografia, adesso che di anni ne ha più o meno 7, ha affinato le sue tecniche di pesca nelle acque del fiume Brooks, ma anche le sue capacità nei rapporti con gli altri orsi. Come spiega il sito del concorso, il grasso corporeo le potrebbe essere utile non solo in vista dell’inverno, ma anche nel caso di una possibile gestazione.

(Fat Bear Week/Explore.org)

Le foto “prima” e “dopo” degli orsi venivano usate da Fitz quando era guardiaparco al Katmai dal 2007 al 2016 per cercare di capirne lo stato di salute. Con l’introduzione delle live webcam nel 2012 anche molte persone appassionate di orsi avevano iniziato a commentarle e da lì era nata l’idea del concorso.

In passato il parco aveva precisato che il concorso non è un esempio di «fat shaming» – la presa in giro e la ridicolizzazione di chi è grasso – nei confronti degli orsi, dato che quelli più grassi sono anche quelli che resisteranno meglio all’inverno.