• Mondo
  • Lunedì 3 ottobre 2022

Le proteste in Iran si sono allargate alle università

E soprattutto all'università di Teheran, dove la polizia ha usato metodi violenti contro gli studenti che manifestavano contro il regime

I lacrimogeni lanciati sabato dalla polizia davanti all'università di Teheran (AP Photo)
I lacrimogeni lanciati sabato dalla polizia davanti all'università di Teheran (AP Photo)
Caricamento player

Negli ultimi giorni in numerose università iraniane sono state organizzate grosse proteste per la morte di Mahsa Amini, che hanno portato gli studenti ad aggiungersi alle migliaia di manifestanti che già protestavano da oltre due settimane in tutto il paese. Domenica gli studenti si sono scontrati con la polizia in assetto antisommossa. In particolare nell’università Sharif di Teheran, una delle più prestigiose del paese, ci sono stati scontri violenti nel corso dei quali la polizia avrebbe intrappolato molti studenti all’interno del parcheggio coperto, impedendo loro di uscire. Per ora è impossibile confermare come stiano andando le cose, né se gli studenti siano ancora bloccati.

In tutto l’Iran, da settimane si protesta per la morte di Mahsa Amini, una donna di 22 anni morta in carcere a Teheran dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa per non aver indossato correttamente il velo. Le università iraniane, e in particolare la Sharif di Teheran, sono state spesso il centro di grosse proteste antigovernative in passato, e anche per questo la polizia le teneva d’occhio con speciale attenzione.

Le ultime proteste sono cominciate sabato, con l’avvio ufficiale dell’anno accademico: si sono tenute per esempio a Mashhad nel nord-est, a Tabriz, nel nord-ovest, a Kerman, nel sud, e a Yazd e Isfahan, nella parte centrale dell’Iran. Il grosso delle testimonianze arriva però dall’università di Teheran, la capitale, che è la più importante e nota, dove gli studenti hanno cantato slogan contro il governo e contro la polizia religiosa, e moltissime donne si sono tolte il velo islamico in segno di protesta.

Già sabato, secondo i media iraniani, la polizia aveva cominciato ad arrestare qualche studente che protestava, ma il grosso degli scontri è cominciato domenica. All’università Sharif, la polizia iraniana ha usato lacrimogeni e altri metodi violenti per cercare di scacciare i manifestanti dal campus. In vari video circolati online si possono sentire dei suoni di spari, ma è impossibile confermare se si tratti davvero di spari, e chi eventualmente abbia sparato.

La situazione più critica si è sviluppata nel parcheggio coperto dell’università Sharif, dove la polizia ha circondato un grosso numero di studenti, impedendo loro di uscire e lanciando lacrimogeni. Secondo testimonianze riportate da BBC, ci sarebbero studenti ancora intrappolati nel parcheggio.

In questi giorni le proteste non si sono comunque limitate alle sole università: in tutto il paese, migliaia di persone stanno continuando a protestare contro gli abusi della polizia religiosa e, più in generale, contro il regime teocratico che governa l’Iran.

– Leggi anche: Le proteste in Iran sono davvero un pericolo per il regime?