Le scelte dei consumatori per risparmiare su gas e luce

Oltre a provare a consumare di meno, possono scegliere in base alle proprie abitudini e optare per una tariffa a tasso fisso o indicizzato

(Pulsee)
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La conseguenza più tangibile della crisi energetica sulla vita dei cittadini è stata certamente l’aumento dei prezzi delle forniture di gas ed energia elettrica. Per trovare una soluzione a questa situazione, lo scorso 14 settembre la Commissione Europea ha presentato un piano per ridurre i consumi di energia in tutti i paesi membri dell’Unione. Il piano, che dovrà poi essere approvato dai singoli paesi all’interno del Consiglio europeo, prevede che vengano selezionate 3 o 4 ore di ciascuna giornata in cui i paesi siano obbligati a ridurre l’utilizzo di energia elettrica. Non viene definito un orario specifico, e si lascia a ogni paese libertà di scelta. Questa fascia oraria potrebbe includere quelle in cui l’elettricità generata da fonti rinnovabili è minore.

Al di là delle decisioni delle istituzioni, però, l’attuale situazione ha portato le persone a cercare soluzioni per limitare il consumo, e quindi i costi, dell’energia. Una prima scelta è quella di cercare di ridurre i consumi, grazie a soluzioni pragmatiche, come spegnere i dispositivi che solitamente vengono lasciati in stand-by, ma anche a soluzioni più creative come cuocere la pasta a fuoco spento. Un’altra possibile soluzione per cercare di ridurre i costi è quella di scegliere un nuovo fornitore con un’offerta più conveniente, ma per poter paragonare le varie proposte è indispensabile conoscere bene i costi di cui si compone una bolletta.

Tra le varie voci di prezzo bisogna considerare quella del costo della materia prima, la componente a cui sono dovuti i rincari di questo periodo. La voce a cui fare maggiore attenzione è la tariffa, ovvero il costo vero e proprio dell’energia stessa (espresso in euro per kWh) che, moltiplicata per i consumi rilevati (al lordo delle perdite di rete, cioè le dispersioni di energia elettrica che si verificano durante la produzione e la distribuzione), dà la spesa totale per i consumi energetici. Altra voce da controllare sono i costi di commercializzazione, cioè quelli sostenuti dal fornitore per svolgere le attività di gestione commerciale dei clienti. Entrambe queste voci variano sul mercato libero a seconda dei fornitori. Alcuni di loro poi potrebbero aggiungere altre voci di costo.

A questi costi vanno aggiunti il costo del trasporto dell’energia, le spese per gli oneri di sistema (azzerati dal cosiddetto “Decreto aiuti bis” fino alla fine del 2022),  l’IVA e le altre accise e infine il canone RAI, che però dal 2023 potrebbe non essere più in bolletta.

Nello scegliere una tariffa piuttosto che un’altra non è secondario considerare anche quali sono le proprie abitudini di consumo, come ad esempio quando si utilizzano gli elettrodomestici che consumano di più, come la lavatrice o il phon: molti fornitori infatti propongono prezzi diversi a seconda delle fasce orarie. Un altro aspetto importante da valutare nel momento in cui si decide di cambiare la fornitura è quello della differenza fra tariffe a costo fisso e tariffe a costo indicizzato. Nel primo caso il costo del kWh è fisso, cioè il prezzo che paghiamo per l’energia elettrica rimarrà sempre lo stesso per tutta la durata del contratto (viene anche detto “prezzo bloccato”). Nel secondo, invece, il prezzo segue l’andamento del mercato, quindi potrebbe aumentare o diminuire nel corso del tempo.

Al momento questa è la proposta di Pulsee, brand per le utenze domestiche di Axpo Italia, compagnia energetica, che offre energia da fonti rinnovabili con appunto una tariffa a costo indicizzato. Pulsee ha valutato che, nel contesto attuale di volatilità del mercato energetico, in cui i prezzi cambiano rapidamente anche a distanza di pochi giorni, l’utente potrebbe sfruttare successivamente un calo dei prezzi, arrivati in questi mesi ai massimi degli ultimi anni.

L’utente può così scegliere fra cinque diverse offerte: quella Luce e Gas Relax, quella Luce e Gas Per te, quella Luce Relax, quella Gas Relax e quella Luce Per te. Le cinque offerte sono tutte a costo indicizzato e il prezzo della componente energia è aggiornato mensilmente in base al prezzo di mercato. A questo costo, moltiplicato per i consumi, si aggiunge un canone mensile fisso, e nell’offerta solo Gas anche un canone variabile in base ai consumi. Questo canone copre i costi di commercializzazione, l’altra voce della bolletta che può variare sul libero mercato dei fornitori (mentre i costi del trasporto dell’energia, delle tasse e delle accise sono, come abbiamo visto, stabiliti per legge).

La differenza fra offerta Relax e offerta Per Te è che la prima ha una tariffa fissa per tutte le fasce orarie mentre la seconda è pensata per chi consuma più energia alla sera e nei weekend, fasce in cui l’offerta prevede prezzi più bassi. L’utente dunque deve scegliere in base alle sue abitudini: sul proprio sito Pulsee propone alcune ironiche descrizioni delle tipologie di consumatore in cui rispecchiarsi. Il consumatore dell’offerta Relax è quello “sempre online”, che ha bisogno di energia costante per i suoi device. Il consumatore dell’offerta Per te è “un animale notturno”, che usa internet, vede la tv e gioca ai videogiochi durante la sera.

L’idea comunicativa di Pulsee è la possibilità di scelta e di personalizzazione, tanto che uno dei suoi slogan è “l’energia che evolve con te”. Fa parte sempre di questa strategia l’installazione in piazza XXV aprile a Milano di un ledwall che trasmette in tempo reale le quotazioni giornaliere di gas ed energia elettrica. Vengono inoltre mostrati grafici sull’andamento dei prezzi nell’arco degli ultimi 30 giorni.

Con Pulsee è inoltre possibile personalizzare anche il pagamento della bolletta, grazie al servizio “Cost sharing”, che permette di condividere la bolletta con chi si vuole, ad esempio fra coinquilini. Al momento dell’attivazione della tua fornitura, si possono inserire fino a 5 indirizzi mail: fornendo le diverse carte di credito, il sistema calcola in automatico e addebita sul conto corrente la cifra dovuta da ciascuno. I coinquilini possono dividere la bolletta in base alle superfici occupate, al tempo di utilizzo o semplicemente in base al numero delle persone. Questa offerta sharing può essere utilizzata anche per organizzare i consumi per chi lavora in smart working. È possibile inoltre condividere la bolletta anche fra persone che non convivono, come ad esempio fra genitori e figli.