La Russia non ha più il controllo completo della regione di Luhansk

La controffensiva ucraina, dopo aver liberato quasi tutta la regione di Kharkiv, si sta spingendo sempre più a oriente

Mezzi delle milizie separatiste di Luhansk fotografati a luglio (Russian Defense Ministry Press Service via AP)
Mezzi delle milizie separatiste di Luhansk fotografati a luglio (Russian Defense Ministry Press Service via AP)
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L’esercito ucraino è riuscito a entrare in un piccolo paese vicino a Lysychansk, che si trova nella regione di Luhansk, circa 130 chilometri a est di Izyum. È una vittoria piccola da un punto di vista tattico, ma allo stesso tempo simbolica e significativa per l’Ucraina, perché mostra come l’esercito russo non sia più in grado di mantenere il completo e saldo controllo su Luhansk e in generale sul Donbass, la regione orientale che ormai mesi fa era diventata l’obiettivo principale della guerra.

Il governatore di Luhansk ha detto che l’esercito ha preso pieno possesso del paese, che si chiama Bilohorivka, e ha aggiunto: «passo dopo passo, centimetro per centimetro, libereremo tutto il nostro territorio dagli invasori».

L’Ucraina nei giorni scorsi aveva avviato due controffensive, una al sud, nella regione di Kherson, che sta andando avanti lentamente, e un’altra a nordest, che invece aveva avuto esiti positivi in tempi inaspettatamente brevi: quasi tutta la regione di Kharkiv era stata liberata, comprese due città importanti come Izyum e Kupiansk. Adesso sembra che l’esercito ucraino stia avanzando anche più a est.

La regione di Luhansk e quella di Donetsk fanno parte del Donbass, al confine con la Russia. Lì si combatte da prima dell’invasione su larga scala, iniziata a febbraio dopo che due parti di queste regioni si erano autoproclamate repubbliche indipendenti. L’obiettivo russo, fino a quest’estate, era di conquistare tutta questa zona per poi annettere le regioni imponendo con la forza dei referendum, ma il successo della controffensiva ucraina potrebbe compromettere l’integrità delle conquiste russe e l’annessione almeno della regione di Luhansk.

Nel suo rapporto quotidiano sugli sviluppi della guerra, il centro studi statunitense Institute for the Study of War ha scritto che il successo della controffensiva ucraina sta abbattendo il morale già messo alla prova dei soldati russi, e che la leadership russa non sa più come arrestare l’avanzata delle forze ucraine.

La tv bielorussa indipendente Vot Tak ha diffuso alcuni documenti di due divisioni di fucilieri russi, risalenti al 30 agosto scorso e trovati dopo che le due divisioni erano fuggite in massa da Izyum. Nei documenti è inclusa una richiesta di congedo agli ufficiali superiori a causa di «stanchezza fisica e morale».

Nonostante l’impreparazione della risposta alla controffensiva, comunque, l’esercito russo sta continuando ad attaccare a distanza obiettivi ucraini, anche molto lontani dal fronte.

Nel fine settimana ci sono stati bombardamenti a Kupiansk che hanno spinto centinaia di persone a lasciare le loro case. Lunedì un missile russo è caduto ed esploso a poche centinaia di metri dai reattori di una centrale nucleare nella regione di Mykolaiv. Si trova circa 250 chilometri a ovest della centrale più grande e nota di Zaporizhzhia, che invece è sulla linea di combattimento. L’onda d’urto provocata dall’esplosione ha mandato in frantumi i vetri della centrale e ha danneggiato la rete elettrica e idraulica circostante.

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