• Libri
  • Domenica 11 settembre 2022

È morto Javier Marías

Lo scrittore spagnolo famoso per romanzi come "Domani nella battaglia pensa a me" aveva 70 anni

Javier Marías (Martin Schalk/Getty Images)
Javier Marías (Martin Schalk/Getty Images)
Caricamento player

Lo scrittore spagnolo Javier Marías, autore di romanzi molto apprezzati anche in Italia, è morto oggi a Madrid: aveva 70 anni. La notizia è stata confermata dal suo editore in Spagna e ripresa da numerosi giornali, a cominciare da El País. Considerato uno dei più eminenti scrittori spagnoli dei giorni nostri, Marías era stato più volte indicato come un probabile vincitore del Premio Nobel per la Letteratura.

I romanzi di Marías parlano d’amore e lo analizzano nei minimi dettagli. Il più famoso in Italia è Domani nella battaglia pensa a me, che comincia in modo notevole: un uomo, invitato a cena da una donna sposata il cui marito è assente, si trova ad assisterla durante un malore e a essere testimone della sua morte, mentre in casa c’è solo il figlio di lei, un bambino. In Vite scritte, invece, Marías aveva raccontato venti scrittori come se fossero personaggi letterari, parlando di aspetti curiosi delle loro vite.

Con Berta Isla, ambientato in Spagna tra gli anni Settanta e Ottanta, Marías aveva raccontato la storia di Berta Isla, una donna che conosce suo marito da quando andavano a scuola insieme e che improvvisamente comincia a pensare che lui le stia nascondendo qualcosa, fino a sospettare di non sapere realmente niente di lui. Al personaggio del marito – che per lavoro scompare per lunghi periodi in viaggi da cui non può mandare proprie notizie se non sporadicamente – era invece dedicato Tomás Nevinson, l’ultimo romanzo di Marías.

Oltre a collaborare con giornali e riviste, Marías aveva una particolare storia legata a un’isola dei Caraibi della quale, per qualcuno, era il re. Il regno di Redonda è una micronazione, uno di quei piccolissimi territori che pretendono (più o meno seriamente) di essere considerati come stati indipendenti ma non sono riconosciuti da nessuno. Redonda lo è da quando nel 1865 il banchiere Matthew Dowdy Shiel comprò l’isola e ottenne dalla regina Vittoria di esserne re a patto che non si ribellasse al dominio coloniale britannico. Gli succedette il figlio, lo scrittore di fantascienza Matthew Phipps Shiel, noto soprattutto per La nube purpurea, che alla sua morte, nel 1947, lasciò i diritti sulle proprie opere e il “trono” di Redonda a un altro scrittore: John Gawsworth. Non si sa bene chi sia stato il “legittimo” erede di Gawsworth (avrebbe venduto a diverse persone il titolo per problemi economici): secondo una versione fu l’editore Jon Wynne-Tyson, che nel 1997 abdicò in favore di Marías.

Da allora lo scrittore spagnolo aveva concesso titoli nobiliari a varie persone che fanno parte del mondo culturale internazionale: Francis Ford Coppola e Pedro Almodóvar sono il duca di Megalópolis e il duca di Trémula, Pietro Citati è il duca di Remonstranza e Claudio Magris il duca di Segunda Mano.