I governi di Estonia, Lituania e Lettonia si sono accordati per impedire l’ingresso ai cittadini russi

Il presidente lituano Gitanas Nauseda con quello ucraino Volodymyr Zelensky (AP Photo/Efrem Lukatsky)
Il presidente lituano Gitanas Nauseda con quello ucraino Volodymyr Zelensky (AP Photo/Efrem Lukatsky)

I governi di Estonia, Lituania e Lettonia hanno deciso di vietare l’ingresso ai cittadini russi provenienti da Russia e Bielorussia. L’ingresso sarà vietato a tutti i cittadini russi che hanno un regolare visto turistico, e saranno fatte eccezioni solo per motivi umanitari, per i diplomatici e per gli autisti di camion. La misura è stata decisa nel corso di una riunione dei ministri degli Esteri dei tre paesi a Vilnius, capitale della Lituania: i ministri hanno detto di auspicare che il divieto entri in vigore nei prossimi dieci giorni, dopo che sarà discusso dai rispettivi parlamenti nazionali, e con molta probabilità approvato.

Da tempo i governi di Estonia, Lituania e Lettonia lamentavano che nei mesi successivi all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nonostante le sanzioni europee e il blocco dei voli diretti dalla Russia per l’Unione Europea, c’era stato un forte aumento di cittadini russi in transito nei loro paesi via terra: la Lituania infatti confina con la Bielorussia, che appoggia la Russia nella guerra, e con l’exclave russa di Kaliningrad, mentre Estonia e Lettonia confinano direttamente col territorio russo.

Nelle ultime settimane i governi dei tre paesi avevano fatto molta pressione su quelli degli altri paesi europei perché imponessero un blocco totale alla concessione di visti turistici ai cittadini russi per entrare nell’Unione Europea. Alla fine però era stato deciso solo di rendere più costoso e difficile il rilascio.