Il primo ministro thailandese Prayuth Chan-ocha è stato sospeso dal suo incarico dalla Corte Costituzionale

Il primo ministro della Thailandia Prayuth Chan-ocha nel Parlamento del paese a Bangkok, il 19 luglio 2022 (AP Photo/Sakchai Lalit, LaPresse)
Il primo ministro della Thailandia Prayuth Chan-ocha nel Parlamento del paese a Bangkok, il 19 luglio 2022 (AP Photo/Sakchai Lalit, LaPresse)

Il primo ministro della Thailandia Prayuth Chan-ocha è stato sospeso dal suo incarico dalla Corte Costituzionale del paese. La Corte ha infatti deciso di prendere in considerazione una petizione sostenuta dal principale partito di opposizione che contesta la durata del mandato di Prayuth. La Costituzione stabilisce che il mandato da capo del governo debba durare 8 anni e, secondo la petizione sarebbero già trascorsi perché bisognerebbe considerare il periodo in cui Prayuth guidò il paese in quanto capo della giunta militare responsabile del colpo di stato del 2014.

I sostenitori del primo ministro sostengono invece che il mandato sia cominciato nel 2017, quando l’attuale Costituzione entrò in vigore, o nel 2019, quando ci furono le elezioni politiche e Prayuth fu rinominato capo del governo con un voto del nuovo Parlamento. In quell’occasione Prayuth diventò ufficialmente un leader civile, sebbene gli attivisti per la democrazia in Thailandia sostengono che le elezioni di quell’anno furono illegittime perché condotte con una Costituzione scritta dai militari e perché tutti i 250 membri del Senato, una delle due camere del Parlamento, furono scelti dalla giunta.

Non è chiaro quanto tempo sarà necessario alla Corte Costituzionale per deliberare sulla petizione. Nel frattempo i doveri del primo ministro saranno svolti da uno dei suoi vice, Prawit Wongsuwan.

In Thailandia sono previste nuove elezioni nel 2023, a maggio.