Le teorie dei fan stanno cambiando le serie tv

Oggi chi le scrive sa che su Internet ci sarà chi proverà ad anticiparne gli sviluppi: può essere uno stimolo, ma anche un problema

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A Dan Erickson, creatore dell’enigmatica serie tv Scissione, uscita a febbraio, avevano sconsigliato di andare su Reddit, un sito un po’ forum e un po’ social network che ospita conversazioni sui più svariati argomenti, tra cui anche le serie tv. «Per circa sei minuti sono riuscito a resistere, ma poi ci sono andato ogni giorno: è una cosa che dà dipendenza». Riferendosi agli utenti di Reddit, Erickson, che in quanto creatore della serie ne ha deciso trama, svolte e colpi di scena, aveva aggiunto: «a volte hanno idee migliori delle mie».

Per chi le serie le pensa, le scrive e le distribuisce, gli utenti che su Internet provano – spesso riuscendoci – a ipotizzare e anticipare dove e come andrà a parare la storia rappresentano molte cose: un’opportunità per far sì che sia discussa e guardata e uno stimolo a fare meglio, ma anche, sotto altri punti di vista, un rischio.

C’è infatti il concreto pericolo che una serie sia rovinata dagli utenti che ne smascherano prima del previsto le evoluzioni, ed esiste anche la possibilità che, per far sì che questo non succeda, gli autori finiscano per fare serie troppo ermetiche, aggrovigliate e imperscrutabili.

Le fan theories, le teorie e le ipotesi di spettatori parecchio appassionati di un film o una serie, esistono da tempo ma sono diventate rilevanti solo grazie a internet, che ha permesso a tante persone di collaborare nell’analisi e nell’elaborazione di ogni tipo di teoria. Anni fa, il professore ed esperto di media culture Jason Mittell parlò di “forensic fandom”, per il modo con cui alcune serie venivano indagate e dibattute online.

A proposito di teorizzatori e teorizzatrici online, la giornalista Shirley Li ha scritto sull’Atlantic che «sono fan che smontano le scene in cerca di indizi, ascoltano dialoghi con l’attenzione di un agente sotto copertura» e che soprattutto sono persone che «non vogliono solo guardare qualcosa, vogliono avere il potere di risolverlo».

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La prima serie in relazione alla quale le teorie dei fan si manifestarono più intensamente fu Lost, che andò in onda tra il 2004 e il 2010, peraltro il periodo in cui social network come Facebook e Reddit vennero fondati e iniziarono a diffondersi. Quelle teorie – spesso riprese, rielaborate o addirittura direttamente proposte da importanti siti – fecero in parte la fortuna della serie, che per le sue caratteristiche si prestava molto a essere dissezionata e interpretata.

Quando molte di queste teorie furono ovviamente disattese, arrivarono le lamentele da parte di chi si era prospettato un finale diverso. Cosa che non piacque per niente al co-creatore della serie Damon Lindelof, che lasciò Twitter e che parlò della «dannosa ossessione» rappresentata dal dovere tenere testa alle tante teorie dei fan.

Da Lost in poi, diverse altre serie hanno attirato le attenzioni di chi fa ipotesi e teorie online. Alcuni siti, più che a recensioni o commenti, si dedicano, episodio dopo episodio, a raccogliere e talvolta elaborare direttamente congetture e supposizioni sull’evoluzione di certe serie, soprattutto di quelle serie che – prima di Netflix e del binge watching – uscivano a cadenza settimanale. Tra i tanti, è capitato di farlo anche al Post: con Game of Thrones, con Westworld e, più di recente, con Stranger Things.

 

In certi casi il proliferare di teorie online ha portato bene alle serie, aumentando l’interesse e mettendo volutamente gli spettatori nella posizione di dover collaborare per elaborare teorie, o quantomeno tenersi aggiornati su quelle elaborate da altri, così da collegare meglio tutti i punti e godersi quindi la serie a un livello più profondo. È in parte quanto è successo, almeno nelle sue prime stagioni, con Westworld, una serie piena di enigmi e misteri, di cui anche gli stessi protagonisti sono spesso all’oscuro.

(Westworld)

Westworld – che nella sua prima stagione è ambientata in un parco a tema “vecchio West” popolato da robot antropomorfi che si ribellano agli umani – è stata criticata da alcuni come troppo cervellotica, e da altri perché, al contrario, mentre ancora era in onda, Reddit aveva capito gran parte di quel che c’era da capire.

Allo stesso tempo, però la serie è anche stata apprezzato per la sua capacità di stimolare ragionamenti e per il suo essere strutturata in modo tale che (anche attraverso indizi e dettagli messi fuori dalla serie, per esempio sui siti a essa collegati) gli spettatori potessero risolvere determinati enigmi ancor prima dei protagonisti: «i colpi di scena servono a colpire i personaggi di Westworld» scrisse Vox «non i suoi spettatori».

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Fu invece quasi solo criticata la serie Mr. Robot quando, già solo dopo il primo episodio della seconda stagione, si iniziò a diffondere online una teoria che nei piani di chi aveva creato la serie si sarebbe dovuta palesare solo dopo diversi episodi. In quel caso molti spettatori si trovarono quindi a guardare diversi episodi quasi senza suspence, trovando via via conferme del fatto che la loro teoria fosse giusta. Quella teoria si diffuse mentre ancora si stavano girando gli episodi successivi e Sam Esmail, il creatore della serie, ha raccontato che sul set, la reazione prevalente fu: «oh merda, siamo fottuti».

(Mr. Robot)

Più di recente, di questa sorta di gara tra sceneggiatori e teorizzatori si è parlato per le serie Yellowjackets, che molti hanno messo in relazione con Lost, e ancor più per Scissione, la serie di Erickson su un gruppo di impiegati la cui memoria viene scissa così che mentre lavorano non ricordano nulla della vita fuori dal lavoro, e viceversa.

Parlando dei sui frequenti giri sul canale Reddit di Scissione, Erickson ha detto all’Atlantic di aver reagito con una certa ansia al fatto che, interpretando correttamente una singola frase che lui aveva giudicato insignificante, certi spettatori avevano scoperto anzitempo l’identità di un personaggio. «Col senno di poi penso che non avremmo dovuto mettere quella frase, o che avremmo dovuto rendere ancora più oscuro quel dettaglio».

Sempre all’Atlantic, Jonathan Lisco, uno degli sceneggiatori di Yellowjackets ha detto che ormai, per una serie come questa, è «inevitabile» che mentre si scrivono i nuovi episodi si finisca per parlare delle teorie dei fan, che succede che certe teorie dei diventino spunto per determinate svolte di trama e che questa «impollinazione incrociata» tra spettatori e sceneggiatori può far bene ma anche «incasinare».

A volerla vedere in positivo, la presenza e la rilevanza di queste teorie crea spettatori più appassionati e competenti dei meccanismi seriali, cosa che di conseguenza porta a scelte di sceneggiatura meno pigre e sempre più intriganti e originali.

Bisogna però tenere presente che, nonostante il relativo successo di pagine, forum, subreddit, articoli, canali YouTube e podcast dedicati alla dissezione di certe serie (oltre che di saghe, serie e universi cinematografici vari), in molti casi la maggior parte degli spettatori di una serie la guarda e basta, magari discutendone con amici o familiari ma senza poi nemmeno andare a leggersi teorie fatte da altri. Un conto è risolvere un enigma in mille, su internet; un altro è provare a farlo da soli dal divano di casa.

Ne consegue che, per quanto gli sceneggiatori e gli autori di certe serie debbano tenere presente la sfida rappresentata dai fan che, elaborando teorie, talvolta ci prendono, c’è anche da tenere presente l’eventualità che, per stimolare, accontentare o superare certi spettatori particolarmente accaniti e arguti se ne possano perdere molti altri meno attenti. Per provare a soddisfare qualche migliaio di utenti su Reddit si rischia infatti di spaesare e confondere troppo tantissimi altri spettatori che volevano solo essere intrattenuti, un’ora ogni settimana, da una serie, senza avventurarsi in enigmi troppi complessi da risolvere.

La difficoltà, per chi pensa e scrive serie tv, sta quindi nel fragile equilibrio tra diverse esigenze di diversi tipi di spettatori, e nel doversi tenere aggiornati e informati sulle teorie, ma allo stesso tempo liberi da eccessive influenze. Erickson, che al momento è al lavoro sulla seconda stagione di Scissione, aveva detto che a un certo punto aveva anche dovuto allontanarsi da Reddit, «perché può essere controproducente avere tutte quelle voci che ti ronzano in testa, per quanto interessanti possano essere».

Non è poi detto, comunque, che ogni serie debba sempre essere un enigma da approfondire, un indovinello da risolvere o un mistero da svelare. «Spesso hanno queste teorie machiavelliche su qualcuno che fa il triplo gioco ai danni di qualcun altro» aveva detto Tony Roche parlando della terza stagione di Succession, di cui è produttore esecutivo: «ma troppe volte le persone ci fanno più astuti di quanto siamo in realtà».

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