In Italia vengono rubate decine di migliaia di auto all’anno

Alle innovazioni dei sistemi di sicurezza sono sempre seguiti aggiornamenti nei metodi dei ladri, che si concentrano su alcune regioni

Auto rubate recuperate dalla polizia in Liguria
(ANSA/POLIZIA)
Auto rubate recuperate dalla polizia in Liguria (ANSA/POLIZIA)

In Italia nel 2021 sono stati denunciati poco più di 104 mila furti di veicoli. Il dato è cresciuto del 25% rispetto al 2020, anno però in cui la pandemia aveva rallentato anche molte attività criminali. Ma è cresciuto, anche se solo del 2% circa, rispetto al 2019. In particolare, nel 2021, sono state rubate 69.843 auto, 5.268 furgoni, 26.707 motoveicoli e 2.194 mezzi pesanti. I dati sono quelli ufficiali del ministero dell’Interno elaborati dall’azienda LoJack, che è specializzata nella produzione di antifurti e quindi di recupero dei veicoli rubati.

I veicoli che vengono ritrovati sono solo una parte: il 37% delle auto, il 36% dei motoveicoli e il 31% dei mezzi pesanti. A essere maggiormente recuperate sono auto e moto di lusso destinate a mercati esteri, mentre soprattutto le auto utilitarie vengono prevalentemente smontate per poi rivendere i pezzi e ricavare così più denaro di quanto se ne otterrebbe rivendendo l’auto intera. In sostanza, molti veicoli non vengono più ritrovati perché non esistono più. 

Oltre l’80% dei furti in Italia avviene in cinque regioni: Campania, Lazio, Puglia, Sicilia, Lombardia. La Campania, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, è in testa con quasi 27.500 furti in un anno; la media è di 75 veicoli rubati al giorno. Nel Lazio i veicoli rubati sono stati 18.215; in Puglia 14.498; in Sicilia 13.180; in Lombardia 11.636. Quest’ultima, tra le cinque regioni più interessate, è prima in quanto a SUV rubati. La regione in cui i veicoli hanno meno probabilità di essere ritrovati è il Lazio. 

Per quanto riguarda le città, secondo un’altra indagine del Sole 24 Ore, è Barletta il luogo in Italia dove vengono segnalati più furti di auto (non quindi complessivamente di veicoli) con 561 denunce ogni 100mila abitanti. Al secondo posto c’è Napoli con 473 denunce ogni 100mila abitanti e al terzo Bari (471 denunce ogni 100mila abitanti). Nella classifica delle città Roma è sesta e Milano undicesima. Napoli è invece prima per quanto riguarda i furti di motociclo (122 ogni 100mila abitanti) mentre nella classifica del furto dei ciclomotori (sotto i 50 cc) è prima Rimini con 52 denunce ogni 100mila abitanti.

La differenza tra le varie città incide notevolmente sul costo delle assicurazioni. La garanzia furto e incendio a Napoli può costare il doppio che a Milano o Roma. L’unico centro in cui i prezzi si avvicinano a quelli di Napoli è Bari.

L’auto più rubata in Italia è la Fiat Panda, in testa alla classifica da molti anni, seguita da altre due Fiat, la 500 e la Punto. Vengono poi la Lancia Ypsilon, la Smart ForTwo Coupé, la Volkswagen Golf, la Renault Clio, la Ford Fiesta e l’Opel Corsa. 

Il SUV più rubato è il Nissan Qashqai, seguito dallo Hyundai Tucson. La percentuale di SUV ritrovati rispetto alle altre vetture è inferiore perché, come in generale le auto di lusso, vengono solitamente rubate per poi essere vendute all’estero: in Medio Oriente e nell’Est Europeo. Le altre auto finiscono subito in qualche garage dove vengono smontate per venderne poi i pezzi di ricambio. Più raramente le auto vengono utilizzate per altre attività illecite, come furti e rapine. 

Alla fine del 2021 la procura di Latina aveva fermato undici persone accusandole di appartenere a un’organizzazione italo-francese specializzata nei furti di auto e nel loro collocamento sul mercato clandestino internazionale. I furti avvenivano nei parcheggi o approfittando della distrazione dei proprietari (per esempio mentre stavano facendo benzina), in autosaloni oppure con rapine mirate nel caso di richieste di auto di particolare valore. Dopo il furto le auto venivano portate nelle officine di meccanici complici che per prima cosa bonificavano i mezzi dai sistemi antifurto, eliminavano i segni eventualmente causati dall’effrazione, cambiavano numero di targa e effettuavano le modifiche, se necessarie, al telaio. Nel frattempo, altri membri dell’organizzazione creavano i documenti falsi. Quindi gli autisti portavano le auto al punto di scambio in Italia o all’estero. Organizzazioni come quella individuata a Latina operano in tutta Italia, spesso in collegamento con organizzazioni criminali estere.

All’estero finiscono anche spesso i furgoni rubati. Nella classifica delle regioni in cui avvengono maggiormente questo tipo di furti è in testa la Lombardia davanti a Campania e Lazio. Il furgone più rubato è l’Iveco Daily davanti a Fiat Ducato, Fiat Doblò, Ford Transit e Mercedes Sprinter. 

Per quanto riguarda moto e scooter, un furto su quattro avviene in Campania. In sei regioni si concentra l’80% di questo tipo di reato. Dietro la Campania ci sono Lazio, Sicilia, Lombardia, Liguria e Toscana. Il motoveicolo più rubato è l’Honda Sh (uno su cinque tra quelli rubati) davanti al Piaggio Liberty, Scarabeo Aprilia, Vespa e Beverly, anch’essi Piaggio. 

Le compagnie di assicurazione chiedono ai contraenti della polizza se abbiano installato un antifurto e di che tipo, e la domanda che spesso ci si pone al momento dell’acquisto di un’auto è se ne esistano di inviolabili. La risposta è no, non esistono antifurti che garantiscono sicurezza assoluta: finora per qualsiasi innovazione tecnologica è arrivato un sistema per neutralizzarla. Ovviamente più l’antifurto è efficiente più il ladro sarà disincentivato e, trovandosi a scegliere, opterà per l’auto meno protetta.

Sono ancora abbastanza diffusi gli antifurti meccanici: blocca pedali, blocca volante e addirittura blocca cambio. I ladri difficilmente scelgono di tagliare il metallo dell’antifurto, ma optano per forzare la serratura del dispositivo. Dagli anni Ottanta gli antifurti meccanici sono stati però progressivamente sostituiti da quelli elettronici che bloccano l’avviamento e fanno suonare l’allarme. I più completi e costosi prevedono sensori volumetrici per l’abitacolo, sensori di movimento o sollevamento nel caso in cui i ladri utilizzino un carro attrezzi. Questo tipo di antifurto deve essere montato, come raccomanda il mensile Quattroruote, in modo da nascondere alla perfezione i cablaggi e i punti di contatto con i fili originali e rendere difficile al ladro l’individuazione dei punti sui cui intervenire per isolarlo. Gli antifurti elettronici sono però ormai aggirabili dai ladri. Inoltre, se non altro nelle città, le sirene di un’auto attirano meno attenzioni di un tempo.

Sempre più diffusi sono gli antifurti satellitari: dispositivi che sfruttando la rete dei satelliti GPS permettono la tracciatura del veicolo e che, in teoria, dovrebbero consentire di localizzarlo ovunque. Quando iniziarono a comparire sembrarono una soluzione definitiva ai furti, e le compagnie assicurative iniziarono a offrire sconti a chi aveva questo tipo di antifurto. In realtà da tempo molti ladri si sono dotati di jammer, disturbatori di frequenze nati per usi militari e che impediscono le comunicazioni tra il veicolo e i satelliti. L’antifurto satellitare è quindi quello più efficace, ma non è comunque inespugnabile. 

In vendita ci sono anche antifurti che oltre a utilizzare la connessione con satelliti rilevano l’emissione di onde radio ad alta frequenza dei jammer e disattivano permanentemente il veicolo, segnalando la posizione al proprietario. I costi sono però più alti rispetto agli altri antifurti.