Un foreign fighter della cellula dell’ISIS “i Beatles” è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti

El Shafee Elsheikh (a destra) e Alexanda Amon Kotey (a sinistra) in una foto del 2018 – AP Photo/Hussein Malla
El Shafee Elsheikh (a destra) e Alexanda Amon Kotey (a sinistra) in una foto del 2018 – AP Photo/Hussein Malla

El Shafee Elsheikh, un foreign fighter della cellula dell’ISIS “i Beatles”, è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti.
Era stato dichiarato colpevole ad aprile per la sua responsabilità nel rapimento e omicidio di alcuni cittadini statunitensi – tra cui il giornalista americano James Foley – e per il suo sostegno a un’organizzazione terroristica. La sentenza con la pena è stata resa nota oggi, nell’ottavo anniversario dell’omicidio di Foley.

Elsheikh, che ha 34 anni, era stato catturato nel 2018 dai combattenti curdi in Siria, insieme a Alexanda Kotey, un altro foreign fighter: i due sono di Londra, ma sono stati privati della cittadinanza britannica.
Entrambi erano membri del piccolo gruppo chiamato “i Beatles”, diventato noto tra il 2014 e il 2015, quando si era reso responsabile della prigionia e decapitazione di alcuni ostaggi occidentali. Il membro del gruppo di cui si era parlato di più era Mohammed Emwazi, conosciuto dalla stampa occidentale con il soprannome di “Jihadi John”, l’uomo con il volto coperto che compariva nei video di decapitazione diffusi dallo Stato Islamico in Internet. Emwazi era stato ucciso da un drone nel 2015 a Raqqa, in Siria.

Secondo il dipartimento di Stato americano, Elsheikh «si fece una reputazione con il waterboarding, le esecuzioni simulate e le crocifissioni»; Kotey invece prese parte alle torture sugli ostaggi occidentali e agì anche come reclutatore per lo Stato Islamico. Dopo essere stati detenuti presso un carcere gestito dalle autorità militari statunitensi in Iraq, erano stati trasferiti negli Stati Uniti.